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Piemonte

Covid Piemonte, raggiunta l’intesa sull’assistenza domiciliare

Vincenzo Spinello

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Un verbale d’intesa su ulteriori misure di contenimento covid 19 e indicazioni operative sull’assistenza territoriale a livello domiciliare è stato approvato oggi pomeriggio tra la Regione Piemonte, la Direzione Sanità e Welfare, il Dirmei, l’Unità di crisi covid-19 regionale, la Prefettura di Torino (anche per le altre prefetture del Piemonte), le Aziende sanitarie locali, le Organizzazioni sindacali medici di  medicina generale e pediatra libera scelta e gli Ordini professionali.

Nello specifico, l’accordo recepisce il protocollo di cure domiciliari che già esisteva, aggiornato, potenziato e ora sottoscritto da tutti gli attori istituzionali coinvolti nella presa in carico dei pazienti covid a domicilio, tra Unità speciali di continuità assistenziale, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, riportando in dettaglio organizzazione, personale, sedi e dotazioni, tipologia di interventi per gestione dei pazienti covid a domicilio, compiti del medico Usca, interazione tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, Usca e farmacie, oltre che gli aspetti specifici dell’integrazione tra territorio e ospedale (Pronto soccorso, Radiologie, consulenze specifiche).

«Potenziamo e mettiamo a sistema i processi di cura domiciliare che abbiamo via via implementato dalla scorsa primavera ad oggi – dichiara l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi  Icardi -, con l’obiettivo di evitare che la situazione dei ricoveri delle persone che possono essere curate a domicilio, cosi come delle degenze prolungate oltre l’effettiva necessità clinica, determini una consistente occupazione di posti letto e l’impossibilità di erogare assistenza a chi versa in condizioni più gravi e con altre patologie di maggiore complessità. Sono grato ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e agli altri livelli professionali e istituzionali che hanno responsabilmente collaborato alla stesura dell’accordo per assicurare modalità di assistenza condivise e replicabili su tutto il territorio regionale».

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