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Cronaca

A Torino il giudice grazia il rapper Kaprio per la detenzione di droga: “È per uso personale, stimola la sua creatività”

Vincenzo Spinello

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Palazzo di Giustizia a Torino

Era stato trovato con numerose dosi di droga dopo la perquisizione effettuata presso la sua abitazione il 9 marzo scorso in seguito al fermo, per la precisione 2005 dosi medie singole di hashish e 678 di marijuana, il rapper Sofian Naich, in arte “Kaprio” ma per il giudice il possesso, seppur ingente, era giustificato in quanto per uso personale e perché il soggetto in questione è un’artista e dunque lo stupefacente stimola la creatività. Inoltre il rapper figurava anche tra i presenti che il 26 ottobre scorso, presero parte all’assalto delle vetrine di Via Roma a Torino, in occasione della manifestazione contro il governo Conte bis e proprio in seguito alla perquisizione nella sua casa, dopo aver ricevuto il fermo per i saccheggi, è stata trovata la droga. Pena più lieve dunque quella inflitta a Kaprio: 10 mesi di reclusione, doppi benefici di legge (sospensione condizionale e non menzione della condanna) e l’immediata liberazione.

Ma ecco le motivazione della sentenza: “Naich risulta comporre musica rap con il nome d’arte di “Kaprio ed è noto come in certi contesti e ambienti artistici vi sia un uso piuttosto disinvolto delle sostanze stupefacenti, soprattutto quelle leggere ritenute idonee a favorire la creatività artistica. Deve dunque ritenersi plausibile che il giovane detenesse lo stupefacente tanto per uso personale quanto per le cessioni finalizzate a un consumo di gruppo”. Non sono stati trovati soldi, dunque “l’attività dell’imputato risulta quanto meno in parte illecita, ma dai contorni ridimensionati tali da poter applicare il 5° comma, nonostante il considerevole quantitativo detenuto. Si tratta di detenzione a fine di cessione di una sola parte, verosimilmente a titolo gratuito, comunque non a fine di lucro”.

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