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Asti, operazione “Ghost Fund”: operazione a contrasto dello spreco di denaro pubblico

Vincenzo Spinello

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Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Asti ha denunciato 5 soggetti, di cui 3 titolari di ditte individuali e 2 rappresentanti legali di società aventi tutti sede in territorio astigiano, per aver ottenuto indebitamente un contributo garantito dallo Stato di circa 125.000 euro totali, quale misura di sostegno economico alle imprese in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.
L’attività ispettiva ha evidenziato come gli interessati, sulla scorta di quanto previsto dal Decreto Legge dell’8 aprile 2020, “decreto Liquidità”, avessero provveduto a rivolgersi a banche con lo scopo di ottenere un credito da parte del fondo.

Gli accertamenti posti in essere dai militari del Corpo, che hanno preso in esame i dati autocertificati nelle richieste di accesso ai benefici del Fondo di 5 operatori economici, hanno evidenziato come i rappresentanti legali richiedenti presentassero dichiarazioni dei redditi tardive con il mero fine di ottenere finanziamenti illegittimi, che percepivano a fronte di false indicazioni relative al fatturato.
Sulla scorta delle informazioni acquisite nel corso delle indagini di polizia economico-finanziaria effettuate dai finanzieri del Comando Provinciale di Asti, si è potuto scoprire che le 5 imprese controllate percepivano i suddetti finanziamenti “gonfiando” artatamente il fatturato al fine di rientrare tra i soggetti idonei a ricevere il contributo, fornendo così dati non coerenti con la realtà aziendale ed ottenendo, in taluni casi, il massimo dell’importo finanziabile.

Una volta ottenuta la disponibilità di dette somme, provvedevano ad effettuare prelievi di denaro contante e disporre bonifici bancari su altri rapporti di conto corrente, non utilizzando l’ammontare ottenuto per ripianare le gravi inadempienze fiscali e/o i problemi di liquidità che sarebbero insorti nel periodo emergenziale per il Covid-19.
Di qui la segnalazione alla Procura della Repubblica di Asti per i reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche, falso in atto pubblico e truffa in danno dello Stato.

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