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Gli open data dell’Inail sugli infortuni e malattie professionali dei primi 8 mesi del 2021 in Piemonte

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Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati sia nazionali che regionali relativi alle denunce di infortunio e di malattia professionale presentate all’Istituto nel periodo gennaio-agosto 2021.

DENUNCE DI INFORTUNIO

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail in Piemonte entro lo scorso mese di agosto sono state 25.268, 2.114 casi in meno (pari a -7,7%) rispetto alle 27.382 denunce dei primi otto mesi del 2020, mentre a livello nazionale si registrano 349.449 denunce, oltre 27mila in più, pari a +8,5%, rispetto alle 322.132 dei primi otto mesi del 2020.

I dati rilevati al 31 agosto 2021 evidenziano a livello nazionale sia un aumento degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+20,6%, da 38.001 a 45.821 casi), sia un incremento del 6,9% di quelli avvenuti in occasione di lavoro (da 284.131 a 303.629).

Anche in Piemonte, come a livello nazionale, gli infortuni in itinere sono aumentati: passano infatti da 3.095 a 3.828 (+23,6%); in controtendenza con il dato nazionale si assiste invece a una diminuzione dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 24.287 a 21.440 (2.847 casi in meno, pari a -11,7%, rispetto ai primi otto mesi del 2020).

La flessione delle denunce di infortunio è legata quasi esclusivamente alla componente femminile, che registra un calo di 3.000 infortuni (-22,4%) passando da 13.354 a 10.354 casi, di cui 8.366 in occasione di lavoro (3.339 infortuni in meno rispetto ai primi otto mesi del 2020) e 1.968 (+339) in itinere. Per quanto riguarda la componente maschile si registra un aumento di 886 casi, pari a + 6,3% (da 12.181 a 13.354 casi) di cui 13.074 in occasione di lavoro (+492) e 1.840 in itinere (+394). Occorre tuttavia tenere presente nel confronto tra i due periodi l’effetto della pandemia, infatti dal 2020 il Covid-19 ha colpito in netta prevalenza le lavoratrici: al 31 agosto 2020 su 7.194 casi di infortuni da Covid, 6.000 (quasi il 76%) riguardavano la componente femminile.

Dall’analisi per classi di età emergono incrementi nelle denunce per i lavoratori fino a 14 anni e negli intervalli compresi tra i 20-24 e tra i 70-74 anni, decrementi nelle restanti fasce d’età. Gli intervalli in cui si addensa il maggior numero di infortuni, sopra i 3.000 casi, sono però quelli ricompresi tra i 45 ei 59 anni.

 L’analisi per attività economica. Dall’analisi per attività economica emerge che in Piemonte il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nei primi otto mesi del 2021 nella gestione Industria e servizi è diminuito di oltre 2.700 casi (-11,3%), da 24.040 a 21.304 (in controtendenza rispetto al livello nazionale dove assistiamo a un aumento del 6,9%), mentre è rimasto stabile in Agricoltura, sotto i 1.100 casi (a livello nazionale è aumentato del 3,6%). Nel conto Stato invece le denunce passano da 2.246 a 2.866, con un aumento di 620 casi (+27,6%).

Sempre in Piemonte, tra i settori economici della gestione Industria e servizi, il settore Ateco “Attività manifatturiere” sale a 2.994 casi dai 2.619 del 2020 (+375, pari al +14,3%) mentre il settore “Sanità e assistenza sociale”, che si era distinto nel 2020 per il forte incremento delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (+309% nei primi otto mesi rispetto al 2019) nel 2021 scende da 5.419 casi a 2.111 casi (-3.308, pari al -61,0%).

La situazione nelle province. Analizzando nel dettaglio la ripartizione degli infortuni a livello provinciale, si rileva che nei primi otto mesi del 2021 nella provincia di Torino si concentra più della metà delle denunce, 12.987 (erano 13.589 nell’analogo periodo del 2020). Seguono le province di Cuneo (che passa da 4.321 a 4.211), di Alessandria (da 3.020 a 2.523), di Novara (da 2.393 a 2.003), di Asti (da 1.252 a 1.186). Sono attestate sotto il migliaio le denunce nella provincia di Vercelli (892), nel Verbano-cusio-ossola (779) e nel Biellese (687).

 CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate in Piemonte nei primi otto mesi di quest’anno sono state 69, 11 casi in meno rispetto all’analogo periodo del 2020 che ha registrato 80 decessi. A livello nazionale le denunce di infortunio con esito mortale sono state 772, 51 in meno rispetto alle 823 denunce del periodo gennaio-agosto 2020 (-6,2%).

Sia a livello nazionale che in Piemonte, rispetto ai primi otto mesi dell’anno scorso, si registra un aumento solo degli infortuni mortali in itinere, che sono passati in Italia da 138 a 152 (+10,1%), in Piemonte da 7 a 11. Gli infortuni in occasione di lavoro a livello nazionale sono stati 65 in meno, da 685 a 620 (-9,5%), in Piemonte sono 15 in meno, passando da 73 a 58 (-20,5%).

In Piemonte la diminuzione ha riguardato tutte e tre le gestioni: Industria e servizi (da 66 a 60 denunce); Agricoltura (da 10 a 8) e il conto Stato (da 4 a1).

Il decremento dei decessi rilevato in Piemonte nel confronto tra i primi otto mesi del 2021 e del 2020 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 72 a 65 (7 casi in meno), sia a quella femminile i cui casi sono passati da 8 a 4. Dall’analisi per età si contraddistingue per l’incremento dei decessi la fascia d’età tra i 55-59 anni (+3).

Dei 12 incidenti plurimi avvenuti in Italia nei primi otto mesi del 2021, 3 si sono verificati in Piemonte: un infortunio stradale, occorso a marzo, riguarda la provincia di Torino, con due vittime; gli altri due sono riferibili alla provincia di Cuneo, dove a giugno due lavoratori hanno perso la vita per soffocamento durante la pulizia di una cisterna; il secondo infortunio, avvenuto a luglio, ha causato la morte di due lavoratori per intossicazione da monossido di carbonio.

 La situazione nelle province. Analizzando l’andamento provinciale è nel Torinese che si rileva la maggior parte degli infortuni mortali, 26 (nel periodo gennaio-agosto 2020 le denunce con esito mortale erano state 29); seguita dalla provincia di Cuneo dove si sono verificati 20 decessi in ambito lavorativo, rispetto ai 13 del periodo gennaio-agosto 2020. Nella provincia di Alessandria gli infortuni mortali dei primi otto mesi del 2021 sono 10 rispetto ai 15 dell’analogo periodo 2020; nel Verbano-cusio-ossola passano da 6 a 4, in provincia di Novara e di Asti da 5 passano a 4; nel Biellese si registra 1 decesso (nel periodo gennaio-agosto 2020 erano stati 4); nessun caso mortale in provincia di Vercelli.

È d’obbligo premettere che gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, tanto più che la comparazione tra i primi otto mesi del 2020 e del 2021 risente fortemente degli effetti della pandemia che l’anno scorso ha provocato, soprattutto per gli infortuni mortali, evidenti ritardi nelle denunce, soprattutto a marzo 2020: ne consegue che per quantificare il fenomeno sarà necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2021, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia” dichiara Giovanni Asaro, Direttore regionale Inail Piemonte. “Possiamo tuttavia affermare – aggiunge Asaro – che a grandi linee emerge la fotografia di una regione in cui, con la diminuzione dell’incidenza del Covid-19, si registra una ripresa delle attività produttive: sono infatti purtroppo aumentati gli infortuni nel settore delle attività manifatturiere – accompagnati dagli infortuni in itinere che l’anno scorso erano drasticamente diminuiti – e sono calate invece le denunce relative al settore sanità e assistenza sociale”.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Istituto in Piemonte nei primi otto mesi del 2021 sono state 887, 282 in più rispetto allo stesso periodo del 2020, pari a un incremento del 46,6% (aumentano anche a livello nazionale, passano infatti da 27.761 a 36.496, registrando 8.735 casi in più, pari a +31,5%).

L’aumento delle denunce in Piemonte ha riguardato la gestione Industria e servizi (+48,0% da 508 a 752 casi) e l’Agricoltura (+41,8%, da 86 a 122), mentre nel conto Stato i casi sono passati da 11 a 13 (+18,1%).

In ottica di genere emerge un aumento di 208 denunce di malattia professionale per i lavoratori, da 422 a 630 (+49,2%), e di 74 per le lavoratrici, da 183 a 257 (+40,4%).

Le prime quattro malattie professionali denunciate tra gennaio e agosto di quest’anno sono, come nel 2020, nell’ordine, le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (424 casi), i tumori (119 casi) e le malattie dell’orecchio (88 casi), seguite dalle malattie del sistema nervoso (69 casi). Tutte registrano diminuzioni nei periodi in esame.

Come si poteva prevedere – commenta Giovanni Asaro – dopo un anno in cui abbiamo assistito a un forte decremento delle denunce di malattia professionale, queste ultime sono ritornate a crescere. Nel 2020 i continui stop alle attività produttive causati della pandemia hanno di fatto ridotto l’esposizione al rischio di contrarre patologie professionali, inoltre le limitazioni imposte alle attività lavorative e alla circolazione delle persone hanno reso più difficile la presentazione di eventuali denunce di malattia, posticipandole così al 2021 quando le condizioni lo hanno permesso”.

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