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Arrivano a lavorare a Mirafiori 17 operai slovacchi. Fismic Confsal: non è scandaloso

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Si è svolto oggi l’incontro tra Stellantis e le OO.SS, dove è stato comunicato che 17 operai slovacchi, in forza nello stabilimento del gruppo di Trnava, verranno impiegati nella fabbrica torinese di Mirafiori. Trasfertisti che lavoreranno sulla linea della 500Bev per dare supporto, attraverso il loro contributo e le loro competenze, allo sforzo produttivo richiesto dall’Azienda.

“Anche il sindacato un giorno dovrà rassegnarsi al considerare il fatto che un’Azienda multinazionale eserciti la propria attività su più scenari – dichiara Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal – e che di conseguenza dovremo fare i conti, sia per il presente che per il futuro, con sempre più frequenti scambi di lavoratori, sia per ragioni di capacità professionali che per questioni puramente solidaristiche. Oggi, infatti, già diverse centinaia di lavoratori, principalmente dello stabilimento di Melfi, operano in regime di trasferta negli stabilimenti francesi e in quello di Pomigliano; nei prossimi mesi diverse centinaia di lavoratori dello stabilimento di Termoli, dove si producono motori endotermici e cambi, saranno chiamati a svolgere per mesi attività di formazione nella Gigafactory francese di ACC; così come nei prossimi giorni alcuni lavoratori dello stabilimento Stellantis slovacco presteranno la loro opera transitoriamente nello stabilimento di Mirafiori, per aiutare i lavoratori italiani a far fronte alla crescita di domanda delle vetture 500Bev e del Ducato.”

“Chi parla di dumping non sa di che cosa sta parlando, poiché i lavoratori slovacchi vedranno accresciuta la loro normale retribuzione con una indennità di trasferta e hanno dato il loro assenso alla trasferta in forma volontaria e non coatta, quindi non riusciamo a capire il grido di allarme fatto dai nostri colleghi e non lo condividiamo.” – continua Di Maulo – “Diversa è la questione dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali nello stabilimento di Mirafiori, che riguarda principalmente coloro che erano addetti alla produzione di mascherine ex covid-19 e che, venendo meno quella produzione, oggi rappresentano una problematica occupazionale importante della quale il sindacato si sta facendo carico, attraverso la continua gestione del problema recuperando sulla produzione BEV tutti coloro che sono in grado di essere addetti ad una linea di montaggio, attraverso trasferimenti alla Mopar e soprattutto attraverso il recente accordo di incentivazioni al pensionamento anticipato, attraverso incentivi retributivi che permettono ai lavoratori più anziani, su base volontaria, di accedere anticipatamente alla pensione.”

“La Fismic Confsal non trova assolutamente scandaloso che un’Azienda multinazionale proceda su base volontaria alla trasferta temporanea di lavoratori che hanno problematiche occupazionali su altri stabilimenti, anche fuori dal territorio nazionale, perché riteniamo che questo sia uno dei numerosi problemi con cui dobbiamo convivere in questa fase di transizione verso l’elettrico.”, conclude il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo

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