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Cronaca

Crack ex Embraco: accolti patteggiamenti a 4 anni per gli imputati

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Hanno patteggiato quattro anni di reclusione i quattro imputati del processo per il crack della ex Embraco. Si tratta dei vertici della Ventures – la società che avrebbe dovuto rilanciare l’ex Embraco di Riva presso Chieri – accusati di bancarotta distrattiva.

L’accusa si basava sulla sottrazione di somme di denaro che erano vincolate all’investimento per il rilancio del sito produttivo. Gli imputati avrebbero dovuto reindustrializzare il sito rispettando un piano industriale presentato e vagliato dal Governo, nel quale si garantiva espressamente il rientro al lavoro dei più di 400 lavoratori ex Embraco con la produzione di robot per pulire pannelli fotovoltaici, ma gli impianti non sono mai arrivati, la produzione non è mai partita.

La precedente richiesta di concordare una pena di tre anni è stata rimodulata questa mattina al tribunale di Torino alla ripresa dell’udienza preliminare, celebrata dal gup Roberta Cosentini. Il patteggiamento non comporta un indennizzo ai lavoratori che si sono costituiti parte civile.

Sulla sentenza è arrivato il commento della Uilm.

“In una scelta unilaterale degli imputati rispetto alla quale non abbiamo poteri di veto, le nostre rivendicazioni hanno trovato comunque riscontro da parte del giudice, che non ha accettato l’originaria proposta del minimo della pena”. Lo dichiarano il segretario organizzativo Uilm Torino, Vito Benevento, e l’avvocato della Uilm, Andrea De Carlo, in merito alla sentenza di oggi del Tribunale di Torino sulla vicenda Embraco-Ventures.

“Questa sentenza – sottolineano Benevento e De Carlo – dà un segnale importante per questo Paese, anche se il giudice ha accettato il patteggiamento. I furbetti che pensano di trattare i lavoratori con disprezzo, prendendoli in giro, sottraendo loro le speranze, la dignità e i sogni di un nuovo lavoro, devono sapere che troveranno la Uilm a difendere sempre i lavoratori e le loro famiglie”.

“Il Governo deve sostenere le procedure di transizione “green” anche per le nuove reindustrializzazioni, per le quali ci auguriamo che fatti del genere non accadano più”, concludono Benevento e De Carlo.

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