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Spazi aperti in luoghi chiusi, a Torino le Giornate della legalità: il 6, 7 e 8 ottobre

A che cosa serve (?) è il titolo di questa prima edizione

Redazione Quotidiano Piemontese

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Torino – Venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 ottobre saranno le Giornate della legalità, un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura, in collaborazione con Libera Piemonte e Avviso Pubblico, con il partenariato scientifico di Biennale Democrazia e con il sostegno della Camera di commercio.

Per tre giorni i luoghi della legalità come il Palazzo di Giustizia, la Casa circondariale, l’Istituto Penitenziario Minorile, ma anche caserme e sale consiliari apriranno le porte al pubblico per ospitare visite guidate, mostre, performance e lectio, spazi di discussione e confronto.

La Vicesindaca Michela Favaro, che ha la delega alla Legalità e ha promosso l’iniziativa spiega: “Quando questa amministrazione, per la prima volta nella sua storia, ha voluto istituire una delega specifica sulla Legalità lo ha fatto con l’intento di invitare cittadini, in particolare i più giovani, e le organizzazioni della società civile a partecipare attivamente e consapevolmente alla vita democratica di Torino.

Tutelare la legalità significa condividere tra tutte e tutti noi la responsabilità del rispetto delle regole, delle persone, dei beni comuni. Le Giornate della Legalità nascono così, per parlare di regole e libertà, per conoscere la storia di donne e uomini con la schiena dritta, a costo della vita, per incontrare e scoprire persone, luoghi e istituzioni che ogni giorno, sottotraccia ma incessantemente, operano a difesa nostra e della nostra democrazia. Con le Giornate della Legalità diamo vita a una rete di “legalità organizzata” che ci rappresenta e che diventerà patrimonio di tutte e tutti”.

A che cosa serve (?) è il titolo di questa prima edizione che si propone di usare i luoghi della legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi è infatti il sottotitolo– per suscitare riflessioni sull’influenza che questa esercita nella nostra società.

Il tema di partenza vuole essere, in particolare, uno stimolo a esplorare il significato e l’importanza delle regole nella vita individuale e collettiva.

“Le nostre città – precisa la curatrice scientifica della manifestazione Valeria Marcenò nel motivare la scelta di “Spazi aperti in luoghi chiusi” – hanno luoghi in cui ogni giorno si opera secondo legalità: il tribunale, le caserme, le carceri. Tutti luoghi, però, da cui è meglio stare fuori, non avere a che fare. Sono chiusi non perché non accessibili, ma respingenti.

L’idea è quella invece di aprirli, farli conoscere, renderli sede di dibattiti e confronti, così da ridurre il senso di distanza che diffusamente li connota. Diverse sedi hanno accolto con entusiasmo la nostra proposta e ospiteranno eventi tutti declinati ai temi della legalità, del suo significato e dei suoi limiti”.

Grazie alla collaborazione con Portici di Carta e Salone Internazionale del Libro di Torino, la kermesse che negli stessi giorni trasformerà Torino in una delle librerie all’aperto più lunghe del mondo, le Giornate della legalità avranno poi anche uno spazio nel salotto cittadino di piazza San Carlo.

La manifestazione si inserisce a pieno titolo nel calendario di iniziative promosse dalla Città per ricordare il procuratore Bruno Caccia nel quarantennale dell’uccisione da parte della criminalità organizzata e, simbolicamente, sarà proprio il Palazzo di Giustizia a lui intitolato a ospitare, venerdì 6 ottobre alle 10, l’evento di apertura dal titolo Rispettare.

Perché servono le regole? L’inaugurazione – nell’ambito del progetto Torino Futura – sarà dedicata alle classi delle scuole superiori e gli interventi di magistrati, avvocati e forze dell’ordine sul tema saranno arricchiti da momenti performativi a cura di Teatro e Società.

”È una grande soddisfazione rilevare che Torino Futura, inaugurata pochi mesi fa da Biennale Democrazia, sia diventata un punto di riferimento significativo tale – aggiunge l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia – da inserirsi nella programmazione non solo di manifestazioni cittadine consolidate, ma anche al loro esordio, come le Giornate della Legalità. Questo dimostra l’encomiabile impegno del mondo della cultura e delle istituzioni cittadine nell’attenzione rivolta alle giovani generazioni, le cittadine e i cittadini di domani”.

Dedicata ai giovani e alle famiglie sarà anche la Caccia al Tesoro, in programma venerdì 6 e sabato 7 e organizzata da Libera Piemonte in collaborazione con l’associazione Forma Mentis, che darà a singoli e squadre che parteciperanno l’opportunità di esplorare, superando enigmi e rompicapo, diversi luoghi legati alla legalità sul territorio cittadino.

Tra gli eventi in calendario, la mattina di sabato 7 ottobre si terrà la lectio di Francesco Viganò Punire secondo Costituzione che sarà riservata al pubblico dei detenuti della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. Il Giudice della Corte Costituzionale rifletterà sul concetto di punizione in relazione ai diritti fondamentali delle persone coinvolte nel sistema penale e nell’ottica del perseguimento degli interessi collettivi. La conclusione, nel pomeriggio di domenica 8, sarà invece affidata a una lectio di Gustavo Zagrebelsky, Presidente di Biennale Democrazia, intitolata Parole biforcute.

L’aula Bunker del Tribunale farà da palcoscenico per le sue riflessioni sui molteplici e contraddittori significati che si celano dietro parole della legalità d’uso comune. La collaborazione con GTT darà invece vita al Bus della Legalità, un percorso nei luoghi della Città che ricordano avvenimenti cui si è dovuto rispondere con la legalità per conoscerne la storia e l’importanza.

Oltre a Libera Piemonte e Avviso pubblico, collaborano alla realizzazione del palinsesto numerosi enti impegnati sul tema della legalità: Articolo21, Associazione Forma Mentis, Associazione Teatro e Società, Babelica, Crisi Come Opportunità, Fondo Alberto e Angelica Musy, Museo del Carcere Le Nuove, Premio giornalistico Roberto Morrione.

Tra gli ospiti ci saranno studiosi, giornalisti, divulgatori, ma anche attivisti, volontari e artisti tra cui: Daniele Aristarco, Paolo Borrometi, Gian Carlo Caselli, Vincenzo Ciarambino, Elena Ciccarello, Marco Cirigliano, Franco Carapelle, Marco De Paolis, Antonio di Stasio, Maria Josè Fava, Paola Fuggetta, Dario Gallina, Monica C. Gallo, Francesco Giorda, Tommaso Greco, Enrico Grosso, Rosa Iovinella, Kento, Giuseppe Legato, Giulia Marzia Locati, Valeria Marcenò, Pietro Mecarozzi, Alessandro Melano, Michele Miravalle, Lucilla G. Moliterno, Roberto Montà, Maya Panico, Francesca Paruzzo, Clelia Pastena, Tommaso Pastore, Valentina Pazé, Marco Pelissero, Alberto Pirni, Meo Ponte, Gabriella Racca, Enza Rando, Jacopo Ricca, Rita Sanlorenzo, Roberto Maria Sparagna, Paola di Nicola Travaglini, Francesco Viganò, Gustavo Zagrebelsky.

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