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Mauro Ermanno Giovanardi e Cecilia Lasagno al Circolo della Musica di Rivoli: il rock incontra l’arpa

Una serata dedicata ai brani dei due musicisti e ad alcune cover eseguite insieme

Redazione Quotidiano Piemontese

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Rivoli – Dopo le serate con Gnut e Giulia BI, il Circolo della Musica, ormai saldamente a Rivoli nella Ex Maison Musique, ci ha permesso di assistere ad un piccolo miracolo. La voce e la classe di Mauro Ermanno Giovanardi, una delle voci più iconiche del panorama rock italiano degli ultimi trent’anni, fondatore e leader dei La Crus (presto di nuovo in tour con il nuovo disco) assieme a Cecilia Lasagno, ormai affermata arpista torinese, che unisce la sua energia e bellezza alla grande tecnica nell’uso dell’arpa.

Una serata nata non senza difficoltà, “Gio” reduce dal Covid e con una voce più ruvida che mai, che per nulla ha intaccato la sua esibizione, anzi, unita al fatto di aver provato con Cecilia per la prima volta solo il giorno del concerto. E come spesso succede in questi casi, l’alchimia che ne è venuta fuori è magica. La voce iconica di Gio sostenuta dalla sua armonica ha trovato nelle note dell’arpa il suo perfetto sostegno. Ma tutto è iniziato con Cecilia che, da sola, ha aperto la serata con alcune delle tracce del suo ultimo lavoro “Cupid’s catalogue”, voce (meravigliosa) e arpa, come “Too much love too soon”, “Birches”, “Vita Sackville-West” e “Cypress vine”. Amore e sofferenza nella sua voce, il tutto accompagnato dalle note della sua arpa poco prima che sul palco si palesasse Gio, che fuori campo intona “Angela”, meravigliosa poesia d’amore dark, da quel fortunato album di esordio di ormai quasi trent’anni fa (La Crus 1995).

Segue un lungo filo di perle, quei piccoli e grandi capolavori che una band come La Crus, una di quelle che di più segnò quel periodo di rock autorale a ridosso degli anni 2000. “Dentro me”, “Ci sono delle notti”, “Come ogni volta”, gemma assoluta, “Io confesso” celebre per il feat con Carmen Consoli, “Nel centro di Milano” dal suo album solista, solo per citarne alcune. Spazio anche ad alcune cover, quelle che sono riuscite a preparare in tempo, come ricorda Cecilia, “750.000 anni fa” del Banco Mutuo Soccorso, “Lieve” pezzo epocale dei Marlene Kuntz dall’album Catartica e poi “La canzone dell’amore perduto” omaggio a De Andrè e ancora “La Sposa” dell’indimenticata Giuni Russo. Con una tenera “Ninna nanna” il concerto si avvia a chiusura, anzi no, c’è spazio per ancora un paio di bis, perché il pubblico non ne vuole sapere di andarsene.

Gio, ringraziando il pubblico, ci ha detto che forse non resterà un esperimento isolato, perché troppo riuscito, aggiungiamo noi. Una forte miscela di sentimenti, amore e sofferenza, come quella che ci accompagna nella quotidianità, per una serata davvero speciale al Circolo della Musica. Il prossimo evento il 30 di questo mese con lo spettacolo “Lo scandaloso Nobel a Bob Dylan” reading concerto con Franco Bergoglio e Federico Sirianni.

 

Report di Nicoletta Lucheroni/QP e foto di Paolo Pavan/QP.

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