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A Torino il corteo contro i femminicidi, non silenzio ma urla per ricordare Giulia Cecchettin

Per Giulia, vittima numero 105 di questa mattanza senza sosta

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TORINO – “Non staremo zitte nemmeno un minuto”: con questa frase alcune/i studenti ieri hanno boicottato il minuto di silenzio proposto da UniTo su invito del ministro dell’Istruzione Valditara per ricordare Giulia Cecchettin.

Non silenzio per Giulia, vittima numero 105 di questa mattanza senza sosta, ma urla e cori – di rabbia e dolore -, letture, condivisioni. E ancora striscioni e megafoni perché la storia non si ripeta.

Proprio il movimento transfemminista Non Una di Meno si era detto da subito contrario all’iniziativa invitando a boicottare il minuto di silenzio imposto alle scuole: “Facciamo rumore, creiamo spazi di parola e confronto, organizziamo letture e momenti di condivisione, appendiamo striscioni fuori da scuole e università! Ma non restiamo in silenzio! Per Giulia. Per tuttə”.

In serata la protesta rumorosa è proseguita con il corteo di Non Una Di Meno. Un migliaio di studenti e studentesse si sono ritrovati nell’atrio di Lungo Dora Siena, dove per terra era steso lo striscione “Ci vogliamo vive”. Dopo aver attraversato il centro di Torino, le manifestanti si sono fermate in piazza Castello dove è stato acceso un falò.

Inoltre, come riporta La Stampa, hanno tirato vernice rosa contro la sede della Rai e fatto suonare le chiavi che rappresentano la paura di tornare a casa da sole.

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