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Proteste contro le molestie in università: gli studenti di UNITO bloccano le lezioni

Dopo i vari casi di molestie sessuali perpetuate da docenti a danni ai alcune studentesse, gli studenti hanno avviato nella giornata di oggi una protesta “per una nuova università in una nuova società”.

Caterina Malanetto

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TORINO – L’ateneo piemontese è stato travolto dall’ondata MeToo dopo i casi di molestie denunciati in questi giorni. Un luogo che dovrebbe essere sicuro per studenti e studentesse presenta sempre più problemi di questo genere. Riuniti a Palazzo Nuovo, i collettivi riportano su uno striscione “Non parlate di mele marce contro le molestie, per una nuova università in una nuova società“.

Una rappresentante di Cambiare Rotta grida al megafono: “Solo questa settimana un professore di filosofia è stato denunciato e sospeso per molestie e un docente di medicina è agli arresti domiciliari per violenza sessuale”.

Inoltre, la decisione disciplinare presa nei confronti del professor Federico Vercellone, che prevede una sospensione di un mese a partire dal primo marzo, ha suscitato l’ira dei militanti, i quali la ritengono un provvedimento poco adeguato. “Al rettore chiediamo una misura molto più forte” dicono.

“Siamo qua per attuare uno sciopero delle studentesse contro le molestie che ci sono state in università, frutto di un modello marcio” dichiarano gli studenti a La Stampa “Non vogliamo riferirci a una caccia alle streghe, ma a un intero sistema universitario che legittima violenze di genere e molestie”.

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