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Coincidenze pericolose, Micaela Strippoli racconta i primo caso di Giulia Rispoli

L’intervista con l’autrice

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TORINO – E’ sempre un piacere festeggiare l’esordio letterario di un nuovo personaggio e questa volta tocca a Giulia Rispoli, bancaria torinese appassionata di gialli nata dalla penna di Micaela Strippoli. Nella sua prima avventura, Coincidenze pericolose, Neos Edizioni, Giulia è alle prese con l’omicidio di un cliente della banca in cui lavora. La sua passione per i gialli la porterà ad indagare e a scoprire alcuni dettagli fondamentali che aiuteranno l’amico poliziotto Leonardo a risolvere l’intrigo.

Giulia è un personaggio ben definito. Adora pensare, riflettere, analizzare gli indizi e trarre conclusioni. Questa sua passione la metterà seriamente a rischio. Ma Giulia ha anche marito e figli e un lavoro e le difficoltà di tante donne nella vita quotidiana. Ama cucinare, operazione che la aiuta a concentrarsi e riflettere. Come i grandi detective non ama condividere le proprie riflessioni e scoperte fino a quando non ha una discreta certezza di aver intrapreso la strada corretta.

Note a margine: godetevi la copertina e le tante citazioni letterarie presenti nel romanzo.

L’intervista con Micaela Strippoli

Scopriamo un nuovo personaggio. Chi è Giulia Rispoli?

Giulia Rispoli è una donna di trentanove anni che, come tante donne che lavorano e hanno una famiglia, conduce una vita frenetica. Soffre d’insonnia e questo la porta, durante le lunghe ore notturne in cui non dorme, a pensare molto, forse troppo. Ama leggere, i libri sono il suo rifugio. Ha un marito, due figli piccoli e fa un lavoro che non le piace più da quando la banca per cui lavorava è stata assorbita da un altro istituto e lei ha visto la sua professionalità svilita. Quindi possiamo dire che è’ una bancaria che detesta il suo lavoro e ha una passione per i delitti per lo più quelli raccontati nei libri gialli di cui è una accanita lettrice. Per il momento deve accontentarsi di quelli. In realtà leggendo questo libro scopriremo che lei è laureata in giurisprudenza e, leggendo il prossimo, scopriremo che avrebbe voluto fare il magistrato; quindi, la sua passione per i delitti ha radici profonde e lontane. Una mattina arriva in ufficio e leggendo il giornale scopre che un suo cliente è stato assassinato. Inizia così a indagare, un po’ per gioco, un po’ per uscire dalla solita noiosa routine e un po’ perché si sente in colpa nei confronti del cliente. Ben presto però l’indagine prenderà una piega pericolosa.

Come è nata questa storia?

Questa storia nasce da lontano, ho iniziato a scriverla vent’anni fa, come scappatoia, come via di fuga dal malessere che deriva dal fare un lavoro che non ti soddisfa. Sono stata impiegata per tanti anni in banca e non posso dire che mi entusiasmasse, anzi. Però questo lavoro mi ha fornito molti spunti, infatti, buona parte dei personaggi del romanzo sono ispirati a persone reali: il mafioso, la spogliarellista, il commerciante di mobili assassinato, prendono le mosse da clienti che avevo nella banca dove lavoravo vent’anni fa. All’epoca lavoravo a tempo pieno, avevo due bambini piccoli e non avevo molto tempo da dedicare alla scrittura. Quindi, non scrivevo molto, anzi magari per anni non scrivevo niente, però pensavo tanto. Come la protagonista del romanzo anche io ho sempre sofferto d’insonnia e quindi di notte, mentre non dormivo, magari mi veniva in mente un colpo di scena, un dialogo, un modo per far proseguire la storia. Cercavo di tenerli a mente, di non perderli e poi al mattino prendevo un pezzo di carta e ci appuntavo sopra due parole per ricordarmi l’idea. Poi quando avevo tempo, magari perché stavo a casa tre giorni con l’influenza, raccoglievo i pizzini e cercavo di dargli una forma.

Accanto a Giulia ci sono vari personaggi. Due di questi sono uomini importanti. Il marito Enrico ed il poliziotto Leonardo. Ce li racconti?

Il marito è un ingegnere ed è un personaggio abbastanza particolare. Passa il tempo libero a giocare al computer e risponde a monosillabi senza alzare gli occhi dal video. Vive con la testa tra le nuvole, è ambiguo e sfuggente e questo suo modo di essere genererà dei dubbi nella protagonista che la turberanno e le creeranno del malessere. Viene quasi da chiedersi perché Giulia stia con lui, in realtà è migliore di come sembra e lo dimostrerà. Avrà il suo riscatto.
L’amico poliziotto Leonardo Sacchi è un ex compagno di liceo e di università di Giulia ed è diventato vicequestore. Hanno fatto tutti e due giurisprudenza e andavano a correre insieme al Valentino prima degli esami per svagarsi, lui sempre calmo e tranquillo, lei invece tesa e nervosa. Non si vedono dai tempi dell’università. Giulia lo cercherà quando comincerà ad indagare, si incontreranno e scoprirà che non è cambiato per niente. Mantiene inalterato il suo fascino con il suo sguardo penetrante e il suo fisico atletico. Profuma di sole e di mare e ha un leggero accento napoletano dovuto alle sue origini campane. Durante il corso delle indagini il suo sentimento di amicizia nei confronti di Giulia subirà un’evoluzione inaspettata.

Giulia ama leggere ed il tuo romanzo è puntellato di “consigli di lettura”. A te cosa piace leggere?

Leggo romanzi di ogni genere, alcuni tra i miei autori preferiti sono citati nel libro. Vado un po’ a momenti, ho il periodo degli autori sudamericani e allora leggo Gabriel Garcia Marquez, Isabel Allende, Jorge Amado, Marcela Serrano, Gioconda Belli. Poi ho il periodo “delle mie colline” e allora leggo Fenoglio, Pavese, e ci metto anche Calvino. Amo i classici, Jane Austen in testa. Il libro dell’anno scorso che ho amato di più è stato Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi, l’ho trovato geniale. E geniali per me sono anche Fruttero e Lucentini. Ovviamente un posto a parte meritano i gialli, da Simenon ad Agatha Christie, ma anche Vazquez Montalban, e Camilleri (solo per citarne alcuni).

Da quanto tempo avevi nel cassetto il personaggio di Giulia?

Da quando è nata la storia, vent’anni fa.

E’ già pronta per Giulia una nuova avventura?

Sì, le avventure di Giulia continuano, è già pronto il secondo romanzo, il titolo provvisorio è Il vizio di lavorare in banca.

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