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Alessandria

Sabato 6 aprile ad Alessandria il corteo contro il deposito nucleare

Uno dei siti individuati si trova, nel Monferrato, dove sono una decina i Comuni interessati

Redazione Quotidiano Piemontese

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ALESSANDRIA – Dopo una serie di incontri in diversi comuni della provincia si conclude il ciclo di mobilitazioni “giù le mani dalla nostra terra” in provincia di Alessandria contro il deposito unico nucleare che potrebbe essere realizzato nel territorio.

Sabato 6 aprile è previsto ad Alessandria un corteo a partire dalle ore 15.00 a cui parteciperanno  comitati civici, cittadini e Sindaci che hanno promosso ls mobilitazione contro il deposito nucleare.

I corteo partiRà da Viale della Repubblica per poi percorre Piazza Garibaldi, Corso Roma, Piazzetta della Lega, Via dei Martiri e chiudersi in Piazza della Libertà.

Scrivono gli organizzatori della manifestazione

Da ormai tre anni a questa parte è in corso l’iter decisionale, gestito da Sogin S.p.a., che ha come obiettivo l’individuazione di un sito idoneo allo stoccaggio di 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità e 17.000 metri cubi ad alta attività (quelli delle centrali nucleari dismesse) la cui radioattività decadrà dopo circa 10.000 anni. Una scelta presa oggi ma che di fatto riguarderà il futuro delle popolazioni che vivono nei territori che saranno scelti per il “Deposito Unico Nucleare”.

Uno dei siti individuati si trova, nel Monferrato, dove sono una decina i Comuni interessati. Qui è nata una mobilitazione popolare che si oppone al progetto. Nelle ultime settimane si sono svolti incontri pubblici durante i quali quali si è smontata “pezzo a pezzo” la fattibilità del Deposito Unico Nucleare su questi territori.

Ospitare il Deposito Unico Nucleare, su di un’area di ben 150 ettari, significa condannare il nostro territorio a diventare la discarica nucleare d’Italia, significa condannare il nostro futuro e quello delle prossime generazioni. La nostra provincia soffre già oggi di una pressione ambientale pesantissima, necessita di cura, tutela, bonifiche e messa in sicurezza, non certo di una discarica nucleare. Per queste ragioni non possiamo accettare che un rischio così alto si tramuti in realtà.

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