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Battaglia legale degli animalisti per salvare i piccioni urbani in Piemonte

Contrasto al piano di cattura e uccisione dei piccioni adottato dalla Città metropolitana di Torino: le associazioni animaliste denunciano metodi crudeli e chiedono soluzioni non letali

Caterina Malanetto

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TORINO – Alcuni animalisti si sono rivolti al Tar Piemonte per contrastare la decisione di eliminare i piccioni urbani. Lo scorso febbraio, il Consiglio della Città metropolitana di Torino ha adottato un piano che prevede la cattura e l’uccisione dei piccioni sia nelle aree urbane che rurali, con il supporto dei cacciatori.

Le associazioni animaliste denunciano che, sotto il pretesto di proteggere l’agricoltura, si sta per mettere in atto una massiccia uccisione di animali selvatici, anche nelle città. Gli animali verranno catturati con trappole e poi uccisi. Le soluzioni non letali non sono state prese in considerazione.

Le organizzazioni Lav, Oipa, Sos Gaia, Enpa, Pan e Pro Natura Torino, riunite nel Tavolo animali & ambiente, hanno incaricato lo Studio legale Fenoglio – Callegari di presentare un ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro la Città Metropolitana di Torino riguardo al Piano di controllo dei piccioni per il periodo 2024/2029. Il ricorso sottolinea che il piano non include metodi non cruenti e preventivi, presumendo erroneamente la loro inefficacia. Inoltre, il piano non garantisce che le uccisioni siano effettuate minimizzando il dolore e lo stress degli animali. Le associazioni chiedono il ritiro del Piano e una nuova discussione che includa le organizzazioni per la protezione degli animali.

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1 Commento

1 Commento

  1. Avatar

    Max

    20 Aprile 2024 at 12:00

    Ritengo che il problema dei piccioni in città, e nella prima cintura sia parecchio grave e vada affrontato.
    Non dico che non abbiano ragione gli animalisti, ci mancherebbe.
    Ma ritirare il piano e passare una estate ancora con un problema diventato ormai ingestibile, non è proprio il caso.
    L’ideale sarebbe che loro, gli animalisti, presentino dei piani validi e applicabili a costo pari o inferiore di quello attuale così da poterlo sostituire in corso d’opera.
    Ma interrompere l’operazione ora direi che è troppo tardi.

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