Seguici su

CronacaTorino

Esplosione di via Nizza, la guardia giurata ha ammesso in ospedale: “Sì, sono stato io, mi vergogno”

Giovanni Zippo, in arresto per l’esplosione a Torino, ha ammesso: “Sono stato io, mi vergogno”. È accusato di omicidio e crollo doloso.

Luca Vercellin

Pubblicato

il

TORINO – Si è tenuto ieri, presso l’ospedale CTO di Torino, l’interrogatorio di garanzia di Giovanni Zippo, la guardia giurata di 40 anni arrestata con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale e crollo doloso, in relazione all’esplosione del palazzo di via Nizza avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 giugno.

Durante l’interrogatorio, Zippo ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, ma avrebbe comunque rilasciato una dichiarazione spontanea:

Sì, sono stato io. Mi vergogno.”

 L’esplosione e le vittime: morto Jacopo Peretti, 5 feriti

Il gesto di Zippo ha provocato una violenta esplosione che ha causato il crollo parziale dell’edificio in cui viveva la sua ex compagna, ferendo cinque residenti e uccidendo Jacopo Peretti, 33 anni, travolto dalle macerie mentre dormiva nel suo appartamento.

Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe utilizzato del liquido infiammabile per appiccare il fuoco nella zona dei contatori del palazzo.

Le accuse e la versione della difesa

La Procura contesta a Zippo l’omicidio volontario con dolo eventuale, un’accusa pesante, in quanto implica la consapevolezza del rischio e l’accettazione dell’evento letale.

Il difensore di Zippo, l’avvocato Basilio Foti, ha però dichiarato:

“Non voleva provocare l’esplosione. Si trattava, secondo lui, di un dispetto nei confronti della sua ex compagna, che lui ritiene lo abbia sfruttato. La situazione gli è sfuggita di mano. Non poteva immaginare un’esplosione e tanto meno che potesse morire qualcuno. L’accusa di omicidio volontario è eccessiva.”

Zippo, ustionato nell’incidente, è ancora ricoverato in ospedale, sotto stretta sorveglianza, in condizioni stabili.

Indagini in corso e implicazioni giudiziarie

Le indagini proseguono per chiarire con esattezza la sequenza degli eventi e verificare se Zippo fosse consapevole delle conseguenze del suo gesto. La motivazione emotiva legata alla relazione finita con la donna che abitava nel palazzo pare essere al centro della ricostruzione difensiva.

Intanto, il Comune e i residenti dell’edificio attendono risposte sulle responsabilità civili e penali per i danni, le perdite e il trauma collettivo causato da questa tragedia.

Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *