CronacaTorino
L’imprenditore torinese Giorgio Molino potrà essere processato: 42 milioni di euro gli affitti non dichiarati dal ras delle soffitte
Almeno 42 i milioni incassati in nero

TORINO – Di Giorgio Molino, figura controversa e noto imprenditore immobiliare torinese noto come il “ras delle soffitte” o “ras degli affitti”, ci eravamo già occupati.
Solo qualche mese fa, gli agenti del commissariato di polizia Barriera Milano, affiancati da un contingente dell’esercito, hanno portato a termine una operazione di sgombero all’interno di un immobile situato in via Casella 71 a Torino. Questo intervento ha visto coinvolti quattro appartamenti di proprietà della società Medea, riconducibile a Molino.
E poco più di un anno fa la guardia di finanza di Torino ha dato esecuzione a tre distinti decreti di sequestro preventivo emessi d’urgenza in relazione ai profitti delle condotte di frode fiscale accertate, per un importo complessivo di circa 6,6 milioni di euro, nonché a un decreto di sequestro preventivo in ordine ai profitti rivenienti dalle connesse condotte di autoriciclaggio, per circa 540 mila euro. Al centro dell’inchiesta sempre l’imprenditore immobiliare Giorgio Molino, poi accusato di frode.
Molino a processo
Giorgio Molino, però, era stato inizialmente prosciolto perché non in grado di stare in giudizio a causa della cecità e dell’età avanzata. Ma la giudice Valeria Rattazzo ha ribaltato la precedente decisione di un’altra magistrata: l’83enne andrà invece a processo per i milioni – che sarebbero almeno 42 – incassati in nero da migliaia di inquilini tra il 2019 e il 2022.
Il ras delle soffitte deve rispondere di evasione fiscale, truffa ai danni dello Stato, autoriciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita, false comunicazioni sociali e appropriazione indebita.
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