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Torino, il Comune rilancia 31 chioschi abbandonati: via alla manifestazione di interesse

Il Comune di Torino lancia un bando per il riuso di 31 chioschi abbandonati. Proposte aperte fino al 30 settembre 2025. Avvio gare entro fine anno.

Luca Vercellin

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TORINO– Da simboli di socialità a strutture in disuso, spesso degradate. È la parabola vissuta da numerosi chioschi urbani sparsi in vari quartieri della città. Ora, l’amministrazione comunale tenta un’inversione di rotta, con una manifestazione di interesse per affidare in concessione 31 gazebo attualmente abbandonati.

Un nuovo utilizzo per spazi dimenticati

I chioschi oggetto dell’iniziativa si trovano in diverse aree del tessuto urbano: tra i più noti, quelli in piazza San Carlo, corso Fiume, piazza Hermada, piazza Rivoli, corso Giulio Cesare e largo Toscana. Tutte le strutture sono in fase di revoca delle precedenti concessioni e sono destinate a rientrare nel patrimonio della Città.

«Vogliamo ridare vita a questi spazi attraverso un percorso partecipato, raccogliendo idee per attività economiche o sociali in linea con le caratteristiche dei singoli territori» ha spiegato il sindaco Stefano Lo Russo.

Scadenze e prossimi passi

Gli interessati avranno tempo fino al 30 settembre 2025 per presentare una manifestazione di interesse. Successivamente, in base alle proposte ricevute, il Comune prevede di avviare le prime gare pubbliche entro fine anno.

Un piano per regolarizzare i 334 chioschi cittadini

L’operazione si inserisce in un più ampio progetto di censimento e regolarizzazione degli oltre 300 chioschi presenti in città. Secondo i dati dell’amministrazione, a Torino si contano attualmente 334 chioschi, quasi tutti affidati a privati tramite concessioni senza scadenza del suolo pubblico. Una modalità che oggi risulta non conforme alle normative vigenti.

Per questo motivo, la Città sta procedendo a mappare le strutture esistenti per valutare il loro stato e definire il futuro di ciascuna.

Demolizioni e tutele

Il destino non sarà uguale per tutti: i chioschi troppo degradati verranno demoliti. Per quelli ancora attivi — come edicole, bar e rivendite di fiori — il Comune punta invece alla tutela degli attuali gestori, con l’obiettivo di garantire continuità e legalità.

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