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“Briciole al cielo”: da Torino un film per raccontare la rinascita attraverso la donazione di organi

Tra le location anche l’Ospedale Regina Margherita

Alessia Serlenga

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TORINO – Si intitola Briciole al cielo, il nuovo progetto cinematografico del regista Gian Francesco Tiramani, prodotto dal Cineclub Piacenza Giulio Cattivelli, che partirà nelle prossime settimane tra Torino e Genova. Dopo il successo internazionale di Seventyfive BPM, il regista torna con un’opera dal forte impatto sociale: un cortometraggio ispirato alla storia vera di Giordano, un bambino di cinque anni che ha ricevuto un trapianto di cuore dopo sette mesi passati in ospedale con un cuore artificiale.

L’idea nasce dall’incontro tra Tiramani e la madre del piccolo, colpita dal precedente film del regista. La donna ha voluto condividere la propria esperienza e quella del figlio, dando così origine a un racconto di rinascita e speranza.

Fondamentale il sostegno del dott. Carlo Pace Napoleone, primario dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, che ha eseguito l’intervento sul piccolo Giordano.

A supportare il progetto anche l’Associazione Amici dei Bambini Cardiopatici, che da anni fornisce supporto logistico e alloggi alle famiglie dei piccoli pazienti provenienti da tutta Italia.

Una prospettiva nuova e coinvolgente

Girato direttamente nei reparti dell’Ospedale torinese e nella casa genovese del bambino, il corto sarà realizzato in soggettiva, attraverso gli occhi del piccolo protagonista: una scelta narrativa e tecnica che punta a immergere lo spettatore nella sua esperienza emotiva.

Il titolo Briciole al cielo si svelerà soltanto alla fine del film, completando un percorso visivo e simbolico che vuole dare voce a chi vive nell’attesa di un organo salvavita. In Italia sono circa 8.000 le persone in lista per un trapianto.

Un progetto che unisce arte, emozione e territorio

Il film coinvolgerà figure di alto livello del cinema italiano: la fotografia sarà curata da Alessandro Zonin, il montaggio da Giorgia Scalia, e le musiche saranno composte dal M° Paolo Burzoni, docente al Conservatorio Nicolini di Piacenza.

Un elemento originale sarà la possibilità, durante le proiezioni pubbliche, di disattivare la colonna sonora per lasciare spazio a musicisti locali che eseguiranno il tema dal vivo, in stile cinema muto, rendendo ogni proiezione unica e radicata nel territorio.

Il progetto ha già ricevuto il patrocinio nazionale di AIDO, a riconoscimento dell’alto valore sociale e culturale dell’opera.

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