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Satispay aumenta le commissioni: alcuni negozi torinesi dicono no, ma le transazioni crescono
Alcuni commercianti torinesi abbandonano Satispay dopo l’aumento delle commissioni. Ma l’app cresce e introduce nuovi servizi per gli utenti.

TORINO – Nel 2013 tre giovani imprenditori cuneesi – Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta – hanno lanciato Satispay, un sistema di pagamento digitale pensato per semplificare le transazioni, soprattutto per i piccoli commercianti. Dodici anni dopo, l’app è diventata un “unicorno” dal valore di oltre un miliardo di euro. Ma ora, con l’introduzione di nuove commissioni, qualcosa sta cambiando.
Commissioni all’1%: svolta o freno?
Dal 7 aprile 2025, Satispay ha applicato una tariffa fissa dell’1% su tutti i pagamenti nei negozi fisici, superando la precedente soglia gratuita sotto i 10 euro. La mossa, pensata per finanziare nuovi servizi come buoni pasto e acquisto, ha fatto discutere soprattutto le piccole attività con scontrini medio-bassi.
A Torino, diversi esercenti hanno deciso di sospendere l’uso dell’app. Tuttavia, restano aperti all’uso dei buoni pasto Satispay, più convenienti rispetto ad altre soluzioni.
Chi ha scelto di rinunciare (per ora)
Da San Salvario al Balon, diversi commercianti hanno scelto di non accettare più Satispay. Si tratta soprattutto di attività storiche o a conduzione familiare: il nuovo sistema di commissioni non risulta più sostenibile, soprattutto in presenza di scontrini medio-bassi.
Tra chi ha deciso di sospendere l’utilizzo dell’app, ci sono anche tabaccai e rivenditori con margini ridotti, dove anche commissioni minime finiscono per incidere in modo significativo. Alcuni esercenti segnalano che, nonostante l’intenzione di non accettare più il servizio, i clienti continuavano a pagare con l’app in automatico, rendendo necessario rimuovere ogni segno visibile dell’adesione.
Per molte attività che operano con importi inferiori ai 10 euro, la percentuale fissa dell’1% può ridurre sensibilmente il margine di guadagno, portando alla scelta di alternative con costi inferiori, come altri circuiti digitali o i tradizionali pagamenti POS bancari.
Satispay cresce nonostante tutto
Nonostante alcune defezioni, i numeri restano favorevoli all’azienda. Secondo i dati interni, solo lo 0,4% degli esercenti italiani ha lasciato la piattaforma. A maggio si è registrato un incremento del 5% dei negozi aderenti e un aumento del 12% nelle transazioni.
A Torino, dove oltre 28.000 esercizi usano Satispay, solo 160 hanno scelto di rinunciare, alcuni dei quali potrebbero aver chiuso per altri motivi. L’azienda ha anche lanciato un programma di loyalty per rafforzare il legame con i clienti.
In sintesi: qualche malumore c’è, soprattutto tra le piccole attività, ma la crescita di Satispay continua. Il mercato digitale evolve, e i negozianti dovranno valutare attentamente dove e come investire nei metodi di pagamento.
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