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CronacaTorino

Rissa tra le tifoserie di Juventus e Toro prima del derby della Mole: 30 indagati

Gli indagati devono rispondere di rissa, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e travisamento

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TORINO – Quattro tifosi feriti, oltre cento persone coinvolte e 23 perquisizioni effettuate. È il bilancio dell’inchiesta della Digos di Torino, coordinata dal pubblico ministero Paolo Scafi, sulla violenta rissa scoppiata la sera del 9 novembre 2024, alla vigilia del derby della Mole. Gli avvisi di garanzia hanno raggiunto 30 ultras delle tifoserie di Juventus e Torino.

Gli scontri nel centro città

La contrapposizione è avvenuta nei pressi della chiesa della Gran Madre di Dio, dove più di cento ultras si erano dati appuntamento per affrontarsi. Con il volto coperto da cappucci e sciarpe, i partecipanti hanno utilizzato mazze, bastoni, cinture, coltelli, caschi e artifici esplodenti, trasformando la zona in un teatro di violenza.

Le accuse e i provvedimenti

Gli indagati devono rispondere di rissa, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e travisamento. A margine dell’operazione, il questore di Torino ha disposto 43 Daspo e ha avviato le procedure per l’aggravamento di altri 20 provvedimenti già emessi in passato per episodi analoghi. La Divisione di Polizia Anticrimine ha inoltre notificato altri 10 Daspo a tifosi granata responsabili di danneggiamenti nel settore ospiti durante il derby.

Perquisizioni e controlli

Nel corso dell’indagine, la Digos ha perquisito le sedi dei gruppi ultras juventini “Drughi” e “Primo Novembre 1897”. I locali sono stati sottoposti anche a verifiche amministrative e di sicurezza da parte della Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, dell’Asl e dei Vigili del Fuoco.

Feriti e partecipanti

Al termine degli scontri, quattro ultras hanno riportato ferite e contusioni. Uno si è presentato in ospedale solo due giorni dopo, mentre il caso più grave si è chiuso con una prognosi di trenta giorni. Tra i partecipanti figurano persone di diverse età, dai tifosi di mezza età fino a giovanissimi: il più giovane, ventenne residente in Emilia-Romagna, sarebbe riuscito a fuggire agli agenti intervenuti, opponendo resistenza al tentativo di fermo.

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