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È morto a 94 anni l’architetto Andrea Bruno, tra i suoi lavori numerosi musei a Torino e provincia
È morto a 94 anni Andrea Bruno, architetto torinese noto per il restauro di musei e monumenti in Italia e all’estero. Una vita per la cultura

TORINO – Nato l’11 gennaio 1931 a Torino, l’architetto e professore Andrea Bruno ha legato il suo nome a numerosi lavori di recupero di palazzi, diventati musei cittadini, come Palazzo Carignano sede del Museo del Risorgimento di Torino, il Castello di Rivoli diventato nel 1984 il primo Museo d’Arte Contemporanea pubblico in Italia e – l’intervento più recente – il MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino, a Palazzo Mazzonis.
Andre Bruno oltre all’attività di restauro ha svolto anche quella didattica: da ricordare la cattedra di Restauro Architettonico al Politecnico di Torino e a quello di Milano. Ha insegnato anche all’ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of the Cultural Property) di Roma.
Dal 1974 è consulente UNESCO e dal 2002 si è dedicato Divisione culturale per l’Afghanistan; infatti, ha studiato la conservazione del minareto di Jam, capolavoro in pericolo nella remota provincia di Ghor, e fatto ricerca sulla conservazione e valorizzazione dei Buddha di Bamiyan, le due gigantesche statue buttate giù dai talebani nel 2001, diventate simbolo della violenza contro il patrimonio culturale.
Tra i suoi progetti internazionali più noti figurano il Centre d’art contemporain du Mouvement et de la Voix, Les Brigittines, a Bruxelles, il Musée de l’eau a Pont-en-Royans in Francia, il Castello di Lichtenberg in Alsazia, il Musée d’art et d’histoire Romain Rolland a Clamecy, il Conservatoire national des arts et métiers a Parigi, la cittadella universitaria di Fort Vauban a Nîmes, il Musée de la Corse a Corte, la sistemazione della zona archeologica di Tarragona.
È morto ieri, domenica 6 luglio, all’età di 94 anni a Torino.
Foto di Nevo Cohen (נבו כהן), CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=53168947
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