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Piemonte

Tagli alla cultura: un weekend di mobilitazione e iniziative

Davide Mazzocco

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E’ un fine settimana di mobilitazione per il mondo della cultura, inteso in senso ampio e completo: mobilitazione per l’attenzione al lavoro e per l’attenzione ai diritti dei cittadini/spettatori/utenti. Il tema è sempre quello dei tagli ai fondi pubblici. Le aperture di Giulio Tremonti dopo l’ormai celebre chiacchierata con il maestro Riccardo Muti alla rappresentazione del Nabucco, con il dietrofront sull’ultimo taglio al Fus non hanno certo placato l’ansia delle migliaia di operatori della cultura messi in pericolo dalla riduzione dei finanziamenti operata dal Ministro dell’Economia. Lo stesso dicasi per le promesse fatte dal premier Silvio Berlusconi durante il blitz torinese di lunedì scorso e per il parziale reintegro delle risorse alla cultura che – secondo quanto deciso ieri in Consiglio dei ministri – dovrebbe arrivare dall’aumento delle accise sulla benzina.

Si è iniziato, dunque, venerdì 25 con uno sciopero generale in cui tutti i teatri sostenuti da finanziamenti pubblici faranno “sistema” denunciando la situazione al limite della sopravvivenza creatasi negli ultimi mesi.

Sabato 26 alle ore 15 in Piazza Castello operatori culturali, studenti, lavoratori e cittadini si raduneranno per esprimere dissenso ai tagli alla cultura. Azioni teatrali, musica, danza, striscioni, manifesti, slogan, cori e canzoni faranno da corollario a una coreagrafia in quattro tempi studiata dagli attivisti del Comitato Emergenza Cultura del Piemonte: dopo un inizio di ritmi e percussioni, ci si stenderà a terra assumendo per cinque minuti la posizione di defunti. La “resurrezione “ avverrà all’urlo dell’articolo 9 della Costituzione che verrà ripetuto come un mantra dalle persone che saliranno su un cubo blu di plexiglas. Lo slogan della manifestazione sarà: “Tagli alla cultura? Non staremo in silenzio!”

Domenica 27 la mobilitazione indetta da Federculture, Agis, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome proseguirà su scala nazionale per sensibilizzare i cittadini, l’opinione pubblica e i rappresentanti politici e istituzionali sullo stato attuale di crisi della cultura italiana. In tutti i cinema, teatri, musei, biblioteche e luoghi della cultura saranno diffusi manifesti, locandine, video-messaggi e in tutte le città d’Italia si svolgeranno iniziative che avranno l’obiettivo di raggiungere cittadini e organi d’informazione. Gli operatori del settore teatrale, in segno di protesta, non celebreranno la Giornata Mondiale del Teatro, durante la quale, invece, si svolgeranno diverse iniziative sui palcoscenici italiani. Sia sabato che domenica lo spettacolo dei Vespri siciliani, diretto da Davide Livemore, sarà visibile anche fuori dal Teatro Regio grazie a un maxi-schermo posto nel piazzale antistante l’ingresso di Piazza Castello.

A conclusione della mobilitazione il 28 marzo 2011 si terrà al Teatro Regio di Torino un incontro pubblico di denuncia e di proposta, promosso dai soggetti istituzionali animatori delle Tre Giornate Nazionali per la Cultura e lo Spettacolo.

Per info: comitatoemergenzacultura@gmail.com

 

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