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Cronaca

Caso Aiazzone: consumatori verso la Class action. I dipendenti: vendevamo solo promesse

Redazione Quotidiano Piemontese

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Mentre Panmedia, la società che ha in gestione il marchio Aiazzone, chiede l’amministrazione straordinaria, i consumatori diffidano Fiditalia, la finanziaria che ha concesso i finanziamenti ai clienti che hanno acquistato i mobili della nota casa piemontese. Davanti al giudice del tribunale fallimentare di Torino, Vittoria Nosenga, i legali di Panmedia hanno chiesto lo stato di amministrazione straordinaria della società, estremo tentativo di ripianare i debiti e rilanciare l’azienda. Dall’altro lato il sostituto procuratore, Vincenzo Pacileo  e gli avvocati di dipendenti e fornitori, Ettore Gliozzi, Carlo Pignata e Enrico Scotta hanno ribadito la richiesta di fallimento, unica strada per riuscire a recuperare qualche soldo.

A quanto riferiscono i legali delle parti offese, Panmedia ha dichiarato di avere un passivo di 56 milioni di euro e un attivo di 42 milioni conteggiati tra i mobili in magazzino, per un valore  di circa 6 milioni di euro, e i crediti verso altre società. Soldi “virtuali” e non sicuri anche perché “a parte i 6 milioni in mobili che dicono di avere – fa notare l’avvocato Gliozzi – il resto sono crediti verso società che sono loro stesse in fallimento”.

Il riferimento è alla B&S, la società di Borsano e Semeraro che ad agosto ha affittato il marchio Aiazzone a Panmedia e che è fallita qualche mese fa, e alla Holding dell’Arredo a cui fa capo il marchio Emmelunga e che ha chiuso i battenti  a febbraio. Il giudice ha dato a Panmedia fino a venerdì 15 aprile per presentare uno stato patrimoniale aggiornato al 31 marzo, poi deciderà se disporre l’amministrazione straordinaria o procedere con il fallimento della società. Da qualche settimana Gianmauro Borsano Renato Semeraro e sono in custodia cautelare in carcere. I reati contestati dai magistrati del pool criminalità economica della procura di Roma vanno dalla bancarotta distrattiva e documentale, all’evasione fiscale e riciclaggio

“Sono sei mesi che non riceviamo lo stipendio” dicono alcune ex dipendenti che, anche se l’avvocato le aveva avvertite che ci sarebbero state ben poche novità, si sono presentate lo stesso in Tribunale questa mattina. Sono tutte lavoratrici “in affitto” a Panmedia che insieme al marchio Aiazzone ad agosto aveva assorbito anche 350 dipendenti della B&S.

“I mobili scarseggiavano già dal maggio scorso – spiega una di loro e a luglio già ricevevamo telefonate dai clienti perché c’erano ritardi nelle consegne”. Alcune di loro si sono “dimesse per giusta causa” e stanno anche cercando di capire se la società ha versato loro tutti i contributi che doveva. “Noi vendevamo promesse, non mobili” si sfoga un’altra spiegando che ora, fortunatamente, ha trovato lavoro in un’altra catena del mobile e che “qualche volta ancora qualche cliente, che mi riconosce, mi insulta”.

E mentre lavoratori e fornitori aspettano di capire cosa succederà e se verranno pagati, per i clienti truffati il Movimento Consumatori ha fatto partire una diffida nei confronti di Fiditalia per ottenere la restituzione delle rate già pagate da chi non ha ricevuto i mobili Aiazzone. L’associazione sottolinea che “Fiditalia, nonostante chiari segnali già nei primi mesi del 2010 della crisi irreversibile attraversata dalle società B&S, fallita a febbraio di quest’anno, e da Panmedia, fino a poche settimane dalla chiusura dei mobilifici ha continuato a concedere finanziamenti a migliaia di consumatori che hanno stipulato contratti d’acquisto di mobili mai consegnati”. Per questo “i consumatori vittime degli inadempimenti di Aiazzone – continuano – oggi hanno diritto non solo alla sospensione delle rate dei finanziamenti ancora in corso – promessa da Fiditalia esclusivamente a favore di coloro che ne facciano richiesta – ma anche alla restituzione di quelle già pagate”.  Un percorso che potrebbe portare a una class action che “nel caso in cui la finanziaria non rispetti la legge, non esiteremo a promuovere” spiega Alessandro Mostaccio, presidente di MC Piemonte. “Ci auguriamo – conclude – che Fiditalia traduca in fatti la promessa di collaborare con le associazioni dei consumatori e proceda alla restituzione delle rate”.

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