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Piemonte

Giro d’Italia 2011, tre settimane senza un attimo di tregua

Davide Mazzocco

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Quello che partirà sabato prossimo da Torino si candida a essere ricordato come uno dei Giri d’Italia più duri della storia. In controtendenza con quanto avviene da anni sulle strade del Tour de France, infatti, gli organizzatori della Rcs Sport sembrano avere capito come l’audience della corsa vada di pari passo con i metri di dislivello da superare. “La corsa più dura del mondo, nel paese più bello del mondo” recita lo slogan che scandisce in questi giorni il countdown verso la partenza dalla Reggia di Venaria Reale.

Si parte, dunque, con una cronometro a squadre di 19,3 km che sarà in grado di dare indicazioni importanti sullo stato di salute dei team. Sul traguardo di piazza Vittorio la maglia rosa non sarà necessariamente sulle spalle di uno dei favoriti ma, molto probabilmente, del leader del collettivo più attrezzato per pedalare i lunghi rettilinei torinesi a oltre 55 km/h di media. La seconda frazione da Alba a Parma sarà una delle poche occasioni per gli sprinter, mentre a Rapallo saranno di scena gli attaccanti, gli uomini usciti con una buona condizione dalle classiche del Nord. Dopo un altro traguardo per sprinter a Livorno, le tappe di Orvieto e Fiuggi Terme si presteranno alle imboscate e ai colpi di mano: gli uomini di classifica dovranno stare con gli occhi bene aperti per non perdere secondi importanti nei confronti degli avversari. Sul traguardo in salita di Montevergine di Mercogliano si capirà, soprattutto, chi non sarà in grado di vincere questo Giro. Dopo una giornata di trasferimento a Tropea il Giro sbarcherà in Sicilia per la doppia scalata all’Etna che dovrebbe restringere notevolmente il campo dei candidati alla vittoria finale.

Consumato il primo giorno di riposo, la corsa inizierà la risalita dello Stivale sul versante Adriatico: i due traguardi per velocisti di Teramo e Ravenna saranno intervallati dall’arrivo per finisseur di Castelfidardo. Quindi, dopo un altro trasferimento “criminale”, la corsa riprenderà da Spilimbergo per arrivare in cima alla salita del Grossglockner (13,6 km al 6,3% di pendenza media). Sarà soltanto l’inizio di un’ultima settimana terribile. Ventiquattro ore dopo si affronteranno l’inedito Monte Crostis (14 km al 10% con punte del 18%) e il terribile Monte Zoncolan (10,1 km all’11,9% di media con una punta del 22%). Sarà questa la giornata in grado di far naufragare anche il più preparato dei pretendenti alla maglia rosa. Il 10% di pendenza è da sempre uno spartiacque invalicabile per chi è solamente un passista scalatore e la salita al Monte Zoncolan prevede ben 4 km al 15,4% di media… Dopo una giornata del genere la Conegliano-Gardeccia Val di Fassa del giorno successivo sarà un vero e proprio inno al sadismo: Piancavallo, Forcella Cibiana, Passo di Giau, Passo Fedaia e arrivo sull’erta di Gardeccia (6,2 km al 10% con gli ultimi 1.100 metri al 13%). Un giorno di riposo e poi altra salita con la cronoscalata del Nevegal (i 7,3 km finali all’8,2%). Due tappe di media montagna adatte alle fughe a Tirano e a San Pellegrino Terme, quindi il ritorno in Piemonte venerdì 27 maggio con la Bergamo-Macugnaga. Dopo un lungo avvicinamento al lago Maggiore i ciclisti affronteranno il Mottarone e la lunga e pedalabile ascesa a Macugnaga (28,2 km al 3,9%).

Le vere emozioni si vivranno 24 ore dopo con il ritorno sul Colle delle Finestre, la salita per metà sterrata già affrontata nella penultima frazione del Giro d’Italia del 2005. Dopo 200 km piatti come un biliardo i “girini” attaccheranno i 18,5 km al 9,2% del Finestre (sterrato negli ultimi 8 km). Qui la lotta sarà uomo contro uomo e la successiva salita al Sestriere (16, 2 km al 3,9%) potrà al massimo fare selezione per sfinimento. Alla cronometro di 31,5 km con partenza e arrivo a Milano il compito di dare il verdetto finale ma una cosa è certa: il vincitore dell’edizione 2011 sarà un grande scalatore.

 

 

 

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