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Contador: “Un Giro sotto pressione? Tocca agli italiani attaccare”. Fotogallery

Davide Mazzocco

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Se la calma è la virtù dei forti Alberto Contador ha un motivo in più per partire favorito. All’Hotel Parlapà, che lo ospita ad Alpignano (To) in queste giornate di vigilia, il corridore spagnolo ha parlato, eccome, riguardo a quelle che sono le sue ambizioni in questo suo secondo assalto alla maglia rosa.

Quanto è stata condizionata dal giudizio pendente del Tas di Losanna (per la positività al clenbuterolo durante l’ultimo Tour de France, ndr)  la tua partecipazione al Giro d’Italia?

Ho un buon ricordo del Giro che ho vinto nel 2008 e sono contento di tornare a correrlo. E nella decisione di essere al via la possibilità di non poter disputare il Tour non ha influito per niente.

La doppietta Giro-Tour è uno dei tuoi obiettivi?

Un obiettivo del genere non è facile da cogliere. Sicuramente la mia ambizione è di fare il meglio possibile in entrambe le corse. Sono anche consapevole del fatto che il Giro d’Italia non sia la strada migliore per preparare il Tour de France, specialmente con un percorso duro come quello di quest’anno, ma è anche vero che in questo sport bisogna sempre andare alla ricerca di nuovi stimoli.

Sarà un ciclismo credibile quello che vedremo nelle prossime tre settimane?

Sì, sarà una gara pienamente credibile in grado di appassionare la gente, su di un percorso che invita al divertimento.

Quanto ti pesa la pressione di essere il superfavorito della corsa?

Tutti i favoriti cercano di scaricare la responsabilità della corsa su qualcun altro ma devo dire che al Tour de France la pressione è sicuramente superiore. Io parto per questo Giro d’Italia con la voglia, l’ambizione e la condizione fisica per fare bene ma è chiaro che per corridori come Nibali o Scarponi o per i due leader della Geox-Tmc questa corsa è cruciale.

Il suo team manager Bjarne Riis interviene per puntualizzare: “Alberto ha già vinto Giro, Tour e Vuelta e non deve più dimostrare nulla. Sono i suoi rivali, penso a Nibali e a Scarponi, che devono ancora provare di poter conquistare la maglia rosa”.

Nibali è il tuo principale avversario?

È un corridore molto pericoloso che nell’ultimo anno e mezzo di gare ha dimostrato una grande regolarità. Al Tour de France del 2009 ha chiuso nei primi dieci con un’ottima ultima settimana e una grande prestazione sul Mont Ventoux. Lo scorso anno è venuto al Giro d’Italia per aiutare il suo compagno Ivan Basso e ha concluso al 3° posto, poi ha debuttato alla Vuelta a España centrando subito la vittoria. Questo è un Giro nel quale sarà necessaria una grande regolarità e lui la possiede. Inoltre la sua squadra ha preparato questo appuntamento per vincere. Per ogni italiano il Giro è qualcosa di speciale e chi non è italiano non è in grado di capirlo.

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Credi che i corridori creeranno un’alleanza per contrastarti?

Mi ricordo che si diceva la stessa cosa nel 2008, poi ognuno difese i propri interessi e la propria classifica. Certamente se avrò un giorno di défaillance qualcuno cercherà di organizzarsi per approfittarne perché ognuno fa la sua corsa.

Darai spettacolo come il Barcellona o cercherai di vincere come il Real Madrid?

L’obiettivo è la maglia rosa finale. Se ce ne sarà occasione darò spettacolo ma con la mente sarò sempre a Milano.

Bruseghin, Santambrogio e Ballan sono stati fermati nell’ambito di un’indagine sul doping. Tu sei regolarmente alla partenza di questo Giro. Come te lo spieghi?

Non conosco la situazione di questi corridori. Io spero che la mia vicenda si risolva positivamente ma credo che non si possano fare paragoni.

 

 

 

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