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I lavoratori ThyssenKrupp in cassa integrazione scrivono a Napolitano: “Siamo discriminati”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Lavoro. È quanto chiedono i lavoratori in cassa integrazione della ThyssenKrupp di Torino in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per “porre fine a questa ingiustizia”. Il prossimo 30 giugno “scadranno gli ammortizzatori sociali e verremo posti in mobilità, vera e propria anticamera della disoccupazione”. È questo il termine ultimo indicato al Capo dello Stato dai lavoratori, costituitisi parte civile nel processo contro la multinazionale tedesca per il rogo del 6 dicembre 2007 in cui morirono 7 operai.

“Da tre anni ormai – scrivono i lavoratori – veniamo discriminati e non ricollocati come è invece avvenuto per altri nostri ex colleghi non costituitisi parte civile ricollocati in aziende pubbliche e private del torinese. Gli Enti locali, costituitisi al fianco degli operai, hanno tutti ottenuto cospicui risarcimenti: ora, per far fede alle dichiarazioni fatte durante le campagne elettorali, li devono utilizzare per far diventare Torino la capitale del lavoro e, aggiungiamo noi, lavoro utile e dignitoso per tutti”.

“Ci rivolgiamo a Lei quale massima carica della Repubblica italiana e massimo garante del rispetto della Costituzione in Italia – concludono i lavoratori della Thyssen -, ci terremmo ad incontrarLa al più presto per metterLa al corrente di persona sulla nostra precaria situazione e avvalerci del prestigio e del credito di cui gode per porre fine a questa ingiustizia”.

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