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Cultura

Vasco, ultimo (?) bagno di folla a Torino

Davide Mazzocco

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È talmente grande da non avere bisogno del cognome anche se il suo è il più comune d’Italia. Dici Vasco e tutti lo sanno che è di Vasco Rossi da Zocca che si sta parlando. Che il 27 agosto piombi a Torino per l’ennesimo megaconcerto di una carriera inimitabile è di per sé una notizia, che lo faccia (forse) per l’ultima volta è, per molti, un dramma. Perché in Italia non c’è nulla di così intergenerazionale come Vasco Rossi, nulla che sappia mettere d’accordo i diciottenni dei pantaloni a zampa d’elefante con quelli del piercing all’ombelico, i capelloni degli anni di piombo con gli emo degli anni berlusconiani. Anche se di Vasco, adesso, ce n’è un altro che di cognome fa Brondi, il Vasco nazionale rimane sempre lui, rock e poesia sullo sfondo di una vita spericolata che inizia a far sentire i primi acciacchi. E così il Vasco indolenzito, a fine giugno, ha dichiarato a Vincenzo Mollica che questa sarà “l’ultima tournée di questo tipo”. I fan atterriti dal prefisso, sono speranzosamente attaccati al suffisso della dichiarazione ossia a “questo tipo”. Andrà anche lui, come han già fatto tanti colleghi per teatri? È lecito nutrire qualche scetticismo perché Vasco è l’uomo delle grandi adunate da stadio. Il fu Delle Alpi l’ha riempito più lui di Juve e Toro messe insieme con le sue albe chiare, la sua voce roca e inconfondibile, la sua fantastica galleria di personaggi femminili, le sue provocazioni, già, lui autoproclamatosi provoca(u)tore.

Sabato 27 agosto allo Stadio Olimpico alle ore 21, non sarà soltanto un cantante, un provoca(u)tore a cantare ma uno stadio intero. Perché il dono così evidente eppure così irriproducibile di Vasco Rossi è quello di emozionare con melodie e testi semplici, con note e storie che si stampano nella mente sin dal primo ascolto e che nel corso degli anni hanno saputo conquistare anche gli ascoltatori inizialmente scettici e refrattari. Vasco che un paio di settimane fa ha fatto preoccupare i fan con una confessione via Facebook (“Assumo (da tempo) un cocktail di antidepressivi, psicofarmaci, ansiolitici, vitamine e altro , studiato da una equipe di medici, che mi mantiene in questo “equilibrio” accettabile. Se sono vivo lo devo a loro e a tutta questa valanga di chimica che assumo. NON avrei superato tutte le consapevolezze, le sofferenze e la profonda depressione nella quale ero sprofondato nel 2001”) ha confermato di volersi prendere una pausa dai live che ne hanno caratterizzata la carriera ma, poi, ha parzialmente ritrattato, spiegando che cambierà la forma ma non la sostanza della sua musica. Comunque finirà questo tormentone il suo concerto resta l’evento rock dell’estate 2011 a Torino.

Biglietti da 35,65 a 64,40 euro su www.ticketone.it Info: www.setuplive.com