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Cronaca

Denuncia Pd: “Niente soldi per la ristrutturazione alle scuole in testa alla classifica di rischio”

Redazione Quotidiano Piemontese

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“Il Piemonte rischia di perdere la prima tranche di circa 30 milioni di euro destinati agli edifici scolastici mentre la seconda tranche di 11 milioni e 500mila euro è stata distribuita direttamente dalla commissioni parlamentari, senza tenere conto della graduatoria da cui risulta il livello di rischio di ciascuna scuola e senza coinvolgere gli enti locali (competenti in materia di edilizia scolastica, ndr), ovvero secondo una logica meramente clientelare. Ci stupisce, però, che l’assessore regionale Alberto Cirio non si sia sentito in dovere di chiedere conto di tutto ciò”. Lo hanno denunciato oggi in conferenza stampa l’on. Stefano Esposito e il consigliere regionale Roberto Placido (Partito democratico) relativamente alla questione delle risorse destinate agli interventi sugli edifici scolastici in Piemonte.

Questa, in sintesi, la vicenda. Dopo la tragedia del liceo Darwin venne siglato un accordo istituzionale tra il Ministero, le Regioni e gli enti locali per addivenire a una mappatura completa degli edifici scolastici e determinare così, sulla base di una graduatoria del livello di rischio, quelli su cui intervenire per la messa in sicurezza. La Regione Piemonte risulta essere quella più avanti in tale lavoro di censimento, completato per circa il 97%.

Verso fine 2010 il Governo stralciò una serie risorse per avviare tali interventi, destinando al Piemonte 29.110.000 euro. La Regione, gli enti locali e i soggetti proprietari degli immobili (Province e Comuni) definirono 82 interventi da effettuarsi su altrettanti edifici. Ad oggi, però, non è stato fatto nessun intervento. L’iter prevedeva che l’ente proprietario, dopo aver ricevuto comunicazione dell’avvenuta individuazione dell’edificio interessato, avrebbe provveduto alla progettazione dell’intervento attraverso una convenzione con gli uffici locali del ministero delle Infrastrutture e la risposta del Ministero avrebbe dovuto giungere entro 60 giorni. Inspiegabilmente, il Ministero, anziché far lavorare le proprie sedi decentrate, ha dato disposizione di far trasmettere a Roma tutti i progetti, dei quali da allora si sono perse le tracce.

Se entro il 30 dicembre non dovessero arrivare le risposte da parte del Ministero e non venissero attivati i relativi bandi i 30 milioni della prima tranche andrebbero così persi. Recentemente, ovvero il 2 agosto, la V e VII commissione della Camera dei Deputati hanno provveduto a individuare una seconda tranche, questa volta di 11 milioni e 500 mila euro per il Piemonte su 114 milioni complessivi, per nuovi interventi su altri edifici (di questi 1 milione e 760 mila per la Provincia di Torino e 300.000 per la città, nonostante siano ben 1010 gli edifici torinesi in graduatoria).

Spiegano l’on. Stefano Esposito e il consigliere regionale Roberto Placido: “La Regione, però, è stata scavalcata nell’individuazione dei siti, infatti la scelta delle strutture su cui intervenire è stata fatta dalle stesse commissioni con risultati clamorosi: i fondi sono stati stanziati ignorando la graduatoria – e quindi i livelli di rischio – e le priorità delle singole Province. Così, scorrendo l’elenco dei contributi erogati si trovano casi sconcertanti: una scuola di Tortona (Al), che non esiste più perché è stata accorpata a un’altra, ha ricevuto 123 mila euro; a Giaveno 200 mila sono stati erogati a una scuola priva di punteggio e lo stesso è avvenuto a Cesana (40 mila euro); a Robassonero 100 mila euro per una scuola che è priva di criticità; Meana di Susa ha ricevuto 30 mila euro nonostante abbia un punteggio di 5 su 178; Buttigliera Alta 50 mila con un punteggio 9; Villastellone 40 mila euro con un punteggio 10, San Raffaele Cimena 20 mila euro con un punteggio di 19; la Silvio Pellico di corso Regina 100 mila euro con un punteggio di 24; Vigone 40 mila euro con un punteggio di 35; Moncalieri 30 mila euro con un punteggio di 37; Chieri 200 mila euro con un punteggio di 39; Rosta 50 mila euro con un punteggio di 52; Coazze 150 mila euro con un punteggio di 72… mentre le tre scuole che presentano il punteggio più alto, quella di Bene Vagienna (Cn) e due istituti torinesi (l’istituto tecnico per geometri Guarini e l’iti Luigi Casale di via Rovigo 15 e la scuola elementare Boncompagni di via Galvani) non ricevono neppure un euro di contributo”.

“Per quanto ci riguarda -concludono l’on. Stefano Esposito e il consigliere regionale Roberto Placido – la sicurezza delle scuole è una cosa troppo importante: le risorse sono poche e se vengono date a scuole diverse da quelle che presentano i problemi maggiori, allora significa che si sta scherzando sulla pelle degli alunni. Chiediamo che la Regione protesti presso il Governo e porti a conoscenza di tutti i soggetti interessati le graduatorie degli edifici scolastici con il relativo punteggio”.

CIRIO, “ABBIAMO GIA’ PROTESTATO”. “I 29 milioni di euro di fondi Cipe che il Piemonte ha ricevuto per interventi di sicurezza sull’edilizia scolastica non sono assolutamente a rischio – sottolinea Alberto Cirio, assessore all’Istruzione della Regione Piemonte – Molti lavori sono già iniziati, ma purtroppo come sempre accade, e come da noi è già stato lamentato, il Ministero è lento nell’espletare le pratiche necessarie. Comunque ribadisco che non c’è nessun problema in tal senso. In merito, invece, alla ripartizione degli 11,5 milioni di euro, assegnati questa estate dalle Commissioni parlamentari competenti in materia, è bene precisare che all’assessorato non è stata trasmessa alcuna informazione preventiva, né è stato richiesto un elenco delle priorità. La Regione ha appreso, purtroppo, solo a posteriori del lavoro e delle assegnazioni decise a livello parlamentare, ma sottolineo che già in occasione della prima seduta della commissione Stato-Regioni, il 7 settembre, abbiamo denunciato la non conformità di tali scelte rispetto a quelle da noi ritenute prioritarie. Preciso comunque che, essendoci mossi tempestivamente, ci sono ancora i margini per intervenire: la risoluzione infatti per diventare operativa deve prima passare in Conferenza Stato-Regioni e, come ci ha confermato il sottosegretario Mantovani, lì potremo far valere le nostre ragioni. Perché quando si parla di sicurezza delle scuole si parla della sicurezza dei nostri figli e questo non può seguire logiche di spartizione partitica, ma solo il buon senso di far convergere le risorse lì dove sono più urgenti e necessarie”.

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