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Economia

Irisbus, Fiat e sindacati trovano l’accordo: due anni di cassa integrazione e reindustrializzazione

Redazione Quotidiano Piemontese

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I sindacati e Fiat Industrial hanno raggiunto un accordo sulla base del quale chiederanno al ministero del Lavoro la cassa integrazione per cessazione di attività per i lavoratori dello stabilimento Irisbus di Valle Ufita (Avellino). L’intesa è stata siglata da tutte le rsu della fabbrica irpina dopo il via libera dell’assemblea dei lavoratori. Prevede la richiesta al governo di due anni di cig e l’apertura contestuale di un tavolo al ministero dello Sviluppo economico per trovare una soluzione per la reindustrializzazione dell’area.

Se nei prossimi due anni non si troverà un’alternativa industriale che rilanci l’area scatteranno quattro anni di mobilità. “Ritengo – ha detto a Radiocor il segretario nazionale della Uilm, Eros Panicali – che si tratti di un accordo positivo, che, trasformando il percorso di mobilità in un percorso di cessazione di attività, permette a lavoratori senza reddito da oltre tre mesi di poter valutare in modo più sereno altre opportunità sul territorio”, fermo restando l’impegno di Fiat Industrial “ad agevolare qualsiasi opportunità di reindustrializzazione”. L’accordo contempla anche il ritiro dei provvedimenti disciplinari nei confronti di nove lavoratori che, per il blocco ai cancelli, avevano ricevuto una contestazione da Fiat con una sospensione cautelare che li avrebbe portati al licenziamento. Mercoledì mattina i lavoratori irpini hanno così varcato nuovamente i cancelli dello stabilimento dopo uno sciopero durato 110 giorni.

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