Seguici su

Economia

La crisi e la riorganizzazione de La Stampa: l’informazione tradizionale in difficoltà

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

L’Editrice La Stampa , la casa editrice del quotidiano torinese, ha deciso di rivedere la sua organizzazione creando tre divisioni: quella ricavi con a capo Maurizio Scanavino, direttore generale della concessionaria pubblicitaria Pubblikompass, quella funzioni centrali per amministrazione, finanza, controllo e pianificazione guidata da Raffaella Papa con precedenti esperienze in Exor e Rinascente e l’area tecnico-operativa diretta da Luigi Vanetti, direttore generale dell’Editrice La Stampa. 

La casa editrice ha anche  dato incarico al vicedirettore generale Angelo Cappetti di coordinare le partecipate della holding Itedi in particolare Nexta, che si occupa di comunicazione multimediale, Bmi, che opera su radio e web, e Todis che si occupa della distribuzione fisica del giornale. Le tre società dovrebbero poi fondersi in una sola o cercare di sviluppare sinergie tra di loro.

In effetti si tratta di un nuovo segnale della crisi dei media tradizionali piemontesi. Prima la chiusura della redazione di Leggo, poi l’allarme di GiorgioMerlo  per la stampa locale, ora le difficoltà del giornale della famiglia Agnelli, la rivoluzione organizzativa  e il suo trasferimento dalla storica sede in via Marenco 32 alla sede in affitto in via Lugaro.

 Secondo lo Spiffero 

Se i pessimisti temono che il trasloco in via Lugaro, dove l’organizzazione e la logistica del giornale sono affidate nuovamente a Vittorio Sabadin, sia l’anticamera della vendita del giornale, anche ai più aziendalisti, quelli che non vedono differenze tra La Stampa e l’Illustrato Fiat, ha preoccupato il silenzio sulle copie vendute, sia in edicola (sempre meno) sia su internet, e la comunicazione ufficiale fatta dal direttore Mario Calabresi che il 2011 chiuderà con un deficit di 700 mila euro, un bel crollo rispetto ai 300 mila euro guadagnati nel 2010. Come dire che appena usciti dallo “stato di crisi” dalla porta ci si rientra dalla finestra.

Intanto, per far quadrare i conti, è stato deciso di non aumentare la foliazione, di ridurre il ricorso alle collaborazioni, di tagliare del 10 per cento l’acquisto delle foto e di imporre a chi ha ferie arretrate (cioè tutti) di consumarne un pacchetto di 5 giorni entro il 20 dicembre. Totale del risparmio: 450 mila euro.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese