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Bossi e la cartina della Padania: torna la Lega vecchio stile, tutta secessione e geografia

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“Eccola là: la Padania si mette in rapporto ai Länder tedeschi e all’Austria che fu di Haider (la Carinzia, ndr)”. Voilà: avevamo già il parlamento, l’inno, i vessilli e le volontà guerrigliere del nuovo segretario, ci mancava solo una cartina che definisse i confini dell'”inevitabile, storica entità padana”. L’occasione era di quelle ghiotte: mentre il resto d’Italia aveva gli occhi e le orecchie rivolti verso Roma ladrona, per ascoltare le parole di quel covo di banchieri che è diventato il consiglio dei ministri, il Senatur e i suoi fedelissimi (o quasi) erano a Vicenza, al lavoro per il loro popolo, chini su una mappa a tracciare confini, colorando il mondo come fanno i bambini a scuola durante l’ora di geografia.

La Padania verde diventa arancione, il resto d’Italia amaranto: le basi teoriche sono straordinariamente convincenti, un documento europeo (tale Europa 2000) citato da un Bossi in gran forma, con richiami a quell’Europa dei popoli di maroniana memoria. E’ ora di mostrare a Roma ladrona che “la storia farà la sua parte, ma noi (i leghisti, ndr) abbiamo la coscienza a posto perchè abbiamo lottato”. Che dire: ci aspettiamo con coerenza che adesso le truppe leghiste si ritirino da qualsivoglia competizione elettorale nazionale nonchè dagli scranni del parlamento, lasciando l’Italia a quei meridionali degli italiani.

Guarda il video sulla cartina della Padania sul sito del Corriere della Sera.

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