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Piemonte

L’ultima meraviglia di Alex. Tutti i record di Del Piero

Davide Mazzocco

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Il goal alla Del Piero nella porta della Roma e lo Juventus Stadium va in estasi. Prima c’era stato l’1-0 di Giaccherini e poi ci sarà l’autogoal di Kjaer. Ma la serata è tutta per il capitano. Fra le peculiarità del Calcio con la “c” maiuscola c’è quella di segnalare con precoci epifanie e tardive magie il curriculum dei fuoriclasse: ad Alessandro Del Piero è successo e succede quasi tutte le volte che ha la possibilità di giocare per novanta minuti. Ma ciò che lo distingue da molti talenti del nostro calcio (e lo appaia al Totti che ha avuto di fronte ieri sera) è la continuità. Molto spesso il talento si manifesta a singhiozzo, a sprazzi e intermittenze, non in Del Piero capace, nelle sue diciannove stagioni alla Juventus, di accumulare una tale quantità di record da avvicinarsi a una probabile imbattibilità. Il presidente Andrea Agnelli ha chiarito in anticipo che questa sarà la sua ultima stagione in maglia bianconera, intanto, ieri, con una parabola nel sette, Alex ha tolto lo zero in casella dal suo score personale allo Juventus Stadium. Con un tiro che ha ricordato il filotto di goal in Champions League e in campionato dell’autunno ’95 che fece battezzare le marcature in diagonale da un vertice dell’area al palo opposto, appunto, come goal alla Del Piero.

In questi diciassette anni di emozioni ai suoi tifosi ne ha regalate tante: una Champions e una Intercontinentale da giovanissimo, cinque scudetti nel pieno della carriera, coppe assortite, più un finale di carriera encomiabile con serate indimenticabili come quella del 5 novembre 2008 con la doppietta al Bernabeu nella porta difesa dal futuro campione del mondo Iker Casillas, il goal decisivo per la vittoria della Juventus contro il Milan nell’ottobre 2010 e i due successi come capocannoniere nel 2007 in serie B e nel 2008 in serie A. Più della sua professionalità, più della sua capacità di interpretare il suo mestiere e il suo ruolo con sobrietà e misura a rendere Del Piero intoccabile per i suoi tifosi è stata la fedeltà alla maglia. Quando la nave affondò dopo Calciopoli il capitano (fresco campione del mondo) non abbandonò il timone, anzi, si rimboccò le mani per riportarla fuori dalle secche. Ecco perché ora ogni sua uscita di campo scatena una standing ovation. Ai colpi di classe che illuminano la carriera dei fuoriclasse Del Piero ha abbinato una continuità che è tutta nei numeri.

È lui il calciatore italiano con più reti nello stesso club (286 nella Juventus) con più stagioni in doppia cifra (15), con più goal su punizione (47). Nella classifica dei marcatori italiani è quarto con 317 reti dietro a Silvio Piola (364), Giuseppe Meazza (338) e Roberto Baggio (318). Ancora due goal e il capitano della Juventus diventerebbe il più prolifico attaccante italiano del dopoguerra superando proprio il giocatore da cui raccolse, nel 1995, la maglia numero 10. Ma veniamo ai record nella Juventus. Maggior numero di presenze ufficiali (692), di marcature ufficiali (286), di presenze in campionati italiani (503) e in serie A (468), di stagioni in bianconero (19). Record di marcature in A (185) e in B (20), di presenze nelle coppe internazionali (130), di goal nelle coppe internazionali (54), di marcature in una sola Champions League (10). È il quarto cannoniere (pari merito con Roberto Baggio) nella storia della nazionale italiana con la quale si è laureato campione del mondo nel 2006 in Germania. Un talento così, in Italia, nasce ogni vent’anni e nessuno si stupirebbe se si ritirasse (come sollecitato da una petizione su Facebook) la maglia numero 10 dopo il suo addio.

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