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Asti

Il “Codice d’onore” di Galvagno che rinuncia al suo stipendio

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si fa più ardua la lotta tra i candidati sindaci del Comune di Asti che contendono la poltrona all’uscente Giorgio Galvagno, ricandidato. E ora il colpo di scena dell’attuale sindaco. Il suo “Codice d’onore”. Un documento che, redatto con i suoi sostenitori e la lista civica di cui fa parte, si fonda su pochi punti che dovrebbero far presa sugli astigiani chiamati al voto, almeno secondo il primo cittadino. Nel codice rientra: onora i voti che hai ricevuto e, se dovessi cambiare idea in corso d’opera, lascia l’incarico che hai assunto, per il rispetto nei confronti dei tuoi elettori; onora il tuo mandato, partecipando attivamente agli impegni assunti, portando avanti e a compimento quanto viene seguito e curato da te direttamente; rinuncia ad una parte dell’emolumento che spetta nell’incarico pubblico, impegnandoti nel versare la prima mensilità dell’anno, che verrà destinato ad un fondo di solidarietà per sostenere i cirìttadini meno abbienti.

L’ultimo punto, la rinuncia a parte dello stipendio, è il nodo cruciale del documento, regolarmente sottoscritto dai politici del suo staff e da lui, che suscita più clamore e attenzione, sebbene non sia il primo caso di un politico che rinunci o vanti di rinunciare ai propri emolumenti.

E’ una lancia tesa contro i suoi avversari che farà, o meno, centro, cosa che si saprà solo il giorno delle elezioni o del ballottaggio.

 

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