Cittadini
Presentato il bilancio del Comune di Torino pieno di nuove tasse e nuovi tagli
In sintesi nel bilancio 2011, le entrate complessive hanno raggiunto la cifra di 1332 milioni, dei quali soltanto 110 provenienti da Stato, Regione ed altri enti. E’ di 746 milioni il totale delle entrate tributarie, con varie voci tra le quali spiccano il Fondo sperimentale di riequilibrio (256 milioni), la Tarsu (175), l’Ici (155), l’addizionale comunale sull’Irpef (65) e la compartecipazione all’Iva (53).
Le entrate di natura extratributaria, invece, ammontano a 394 milioni, dei quali 244 da proventi di servizi pubblici e beni comunali: gli utili delle aziende di proprietà comunale hanno totalizzato i 35 milioni, mentre una cifra di poco superiore, 37 milioni, è rappresentata dall’utilizzo dell’avanzo del bilancio relativo al 2010. Per quanto riguarda le spese, il personale è costato 426 milioni di euro, l’acquisto di beni e servizi 238 milioni. Interessi sui mutui e rimborsi quote dei capitali sono costati 243 milioni, altri 293 sono stati i milioni pagati per i servizi erogati dalle aziende di proprietà comunale.
In un commento il gruppo consigliare 5 stelle sostiene che “Il bilancio consuntivo 2011 di Torino, presentato oggi in Consiglio Comunale dall’amministrazione Fassino, è negativo in maniera drammatica: 260 milioni di euro di passivo di gestione, 4.5 miliardi di euro di debiti, il fondo di tesoreria passato da 158 milioni a soli 2.700 euro al 31/12. Nonostante questo, continuano le spese pazze, a partire da alcuni stipendi d’oro che denunciamo da mesi, e dagli sprechi nelle partecipate.
Soltanto dal rendiconto al bilancio apprendiamo che la Città ha sforato il patto di stabilità non di 320 milioni di euro, come disse Fassino a gennaio, ma di ben 480; un errore di calcolo di 160 milioni di euro che fa venire seri dubbi su quanto la giunta abbia davvero sotto controllo le finanze della Città” dichiarano i consiglieri Appendino e Bertola del Movimento 5 Stelle Ma la vera questione è: dopo aver ridotto a costo di grandi sacrifici il debito da 4.5 a 4.35 miliardi di euro, di meno del 5%, cambierà qualcosa? Le finanze cittadine sono in un’agonia che a nostro parere è irreversibile se non cambia la politica finanziaria nazionale, mettendo la sopravvivenza dei cittadini e dei servizi essenziali davanti al pagamento del debito.
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