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Economia

Per il 2013 le Imprese piemontesi non vedono nulla di buono

Redazione Quotidiano Piemontese

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Per il sesto trimestre consecutivo, la maggioranza delle aziende piemontesi si attende anche per i prossimi mesi una flessione di produzione, ordini e occupazione. Sono i risultati dell’indagine congiunturale sul primo trimestre 2013, alla quale hanno risposto circa 300 imprese di tutti i settori e dimensioni.  Meno del 20% delle imprese ha in programma investimenti di rilievo.

Il tasso di utilizzo degli impianti rimane su livelli inferiori alla norma,  stabile il ricorso alla cassa integrazione  su livelli elevati.  Non si riducono i tempi di pagamento: oggi sono mediamente pari a 106 giorni, che salgono a circa 160 per le transazioni con gli enti pubblici. Il 58,7% delle imprese segnala ritardi nei pagamenti. Il saldo fra ottimisti e pessimisti riferito ai livelli occupazionali peggiora di circa 4 punti percentuali rispetto al valore di settembre 2012.  Scendono di 2.5 punti percentuali le previsioni relative al ricorso alla cassa integrazione.

Per le piccole e medie imprese torinesi il 2012 finisce pesantemente in negativo con tutti gli indici in crisi per le difficoltà e dall’incertezza. È il quadro che emerge dall’indagine congiunturale realizzata dall’ufficio Studi dell’Api. Commenta il presidente dell’Api, Fabrizio Cellino: “I numeri parlano chiaro: tutti gli indici sono in negativo -ed è emblematico il dato sulla durata del portafoglio ordini. Per il 41,4% delle imprese questo copre appena 1 mese di attività, per il 40,8% arriva fino a 3 mesi. È evidente la situazione di estrema incertezza nella quale le nostre imprese lavorano. Guardiamo quindi con attenzione, ma anche con grande preoccupazione alle prossime settimane e alla imminente tornata elettorale. Le nostre imprese chiedono stabilità e credibilità”.

 

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