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Furti di cellulari di ultima generazione. Le vittime, studenti e professionisti di Alba

Redazione Quotidiano Piemontese

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CASERMA CARABINIERI ALBANelle ultime settimane la caserma dei carabinieri è stata un via vai di persone, molte delle quali giovani studenti accompagnati dai loro genitori, per denunciare il furto dei propri cellulari, I-Phone e Smarthpone. I furti, a seconda dei casi, erano stati commessi dai cosiddetti soliti ignoti a scuola durante l’intervallo delle lezioni, in piscine all’aperto o palestre, su auto in sosta e in appartamento. Avviate le indagini, anche con tecnologia che consente di localizzare gli apparati di ultima generazione e, analizzando tabulati traffico telefonico successivo al momento del furto ai danni delle vittime, i militari sono riusciti a risalire all’identità di chi usava i cellulari rubati e dove si trovavano. Nel corso di altrettante perquisizioni domiciliari nelle abitazioni degli indagati i militari hanno rinvenuto e sequestrato 5 tra -Phone e Smarthpone rubati nei giorni precedenti. I ladri sono 5 persone che abitano sul territorio. Si tratta di: un marocchino 23enne con precedenti penali per reati contro il patrimonio che vive a Torino che usava il telefono rubato in una piscina albese, rubato ad una studentessa che l’aveva lasciato incustodito nello zainetto mentre faceva il bagno; un 25enne disoccupato di Alba che usava un I-Phone rubato nello spogliatoio di una palestra cittadina ad un commerciante albese; un operaio 30enne di Bra in possesso di uno Smarthpone di un’impiegata albese che lo aveva lasciato all’interno della sua auto posteggiata dinanzi all’ufficio dove lavora in città; un macedone di Canelli che aveva in casa lo Smarthpone rubato ad uno studente liceale di Alba durante l’intervallo delle lezioni ed infine una nomade “sinti” pregiudicata del campo di Asti che aveva un cellulare rubato in un’abitazione nel quartiere San Cassiano due settimane fa. Le indagini dei carabinieri albesi proseguono per risalire anche agli esecutori materiali dei furti dei telefonini ora tutti recuperati e restituiti ai proprietari e il cui valore complessivo ammonta ad oltre 2mila euro.

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