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Cronaca

Il Sistema Torino svelato dalla commissione d’inchiesta sul Caso Martina: appalti spacchettati per essere concessi senza bando

Redazione Quotidiano Piemontese

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comune di torinoI risultati della commissione d’inchiesta sul caso di Anna Martina sono inquietanti e sconvolgenti. I commissari presieduti da Roberto Carbonero hanno consegnato la relazione sul caso nato dalla direttrice del settore comunicazione Anna Martina e dopo la pubblicazione del cd  contenente i 6.672 affidamenti diretti fatti dalla città dal 2006 al 2012. Nella relazione si parla di dirigenti che indicavano agli enti e alle società controllate dal Comune di Torino a chi affidare le forniture. Forniture a spezzatino, frazionando i lavori per non superare mai la soglia oltre la quale scatta la gara di appalto pubblica. Le imprese vincenti erano sempre le stesse intestate a fiduciarie, per non permettere controlli. Le gestioni di appalti senza gara erano cosa comune perché se si riusciva a stare sotto ai 20mila euro si riusciva a evitare fastidi I modi del cosiddetto sistema Martina che sarebbe meglio chiamare Sistema Torino sono stati analizzati attraverso 11.962 affidamenti comunali e altre migliaia  di forniture affidate da Turismo Torino, Italia 150, Atrium, Fam, Teatro Regio. Nulla si è potuto analizzare du Parcolimpico e Toroc, che non hanno mai risposto alla richiesta di dati.

Si può ipotizzare il sospetto che le forniture fossero affidate attraverso frazionamenti artificiosi per sviare le gare pubbliche, restando sempre sotto la soglia di 20mila euro, senza dover fare la gara. Come funzionava il trucchetto ? Un appalto da 100mila euro spacchettato in 5 forniture da 20mila che potevano essere affidate senza gara.

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