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Cronaca

27 mila pendolari lasciati a piedi ogni giorno dai tagli alle ferrovie piemontesi

Redazione Quotidiano Piemontese

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trenitaliaVita dura per i pendolari piemontesi, alle prese con ritardi, rincari e soppressioni. I dati del rapporto di “Pendolaria“, l’iniziativa dedicata al trasporto pubblico su rotaia di Legambiente non lasciano spazio ad illusioni: in Piemonte ogni giorno restano a piedi 27mila viaggiatori. 13 le linee ferroviarie cancellate dall’inizio del 2012 per un taglio al servizio pari a circa il 10% e disagi sempre maggiori per chi prende il treno ogni giorno. È la prima volta in dieci anni che il numero totale di passeggeri in Italia risulta in calo, attestandosi comunque su oltre 2 milioni e 861 mila passeggeri, ma in Piemonte i numeri sottolineano una situazione ancora peggiore. La nostra regione destina al settore del trasporto ferroviario lo 0,14% del proprio bilancio (lo scorso anno si erano già accese polemiche per un misero 0,22%) e i viaggiatori giornalieri, dimenticati sulle banchine dalle istituzioni, scendono da 236 mila a 209 mila. Tutto questo a fronte di un rincaro dei biglietti che nel triennio 2010-2013 ha superato il 47%.

Le cause di questa scelta (perchè di scelta si tratta e non di cause economiche contingenti, come vedremo dai prossimi dati) sembra essere molto chiara: privilegiare il trasporto su gomma, con la quota degli investimenti per strade ed autostrade definita dalla legge Obiettivo che sfiorano il 72% del totale dei fondi a disposizione. Sono infatti 81 i miliardi impiegati nella costruzione e manutenzione delle sedi stradali, a fronte di soli 17,8 per le ferrovie e 13,5 per le metropolitane. Da questo punto di vista Torino si salva grazie al nuovo Servizio Ferroviario Metropolitano che con le sue 8 linee permette di muoversi in e verso il capoluogo con relativa facilità.

A denunciare questa preoccupante strategia delle autorità competenti in materia ci ha pensato Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, nella persona del suo presidente, Fabio Dovana, in questi giorni al fianco dei comitati pendolari:

Dopo i tagli di questi anni il trasporto ferroviario pendolare in Piemonte è in gravissime condizioni. Proprio in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, bisognerebbe occuparsi di un fenomeno sociale di queste dimensioni, perché è anche la crisi a portare tante persone a spostarsi sui mezzi pubblici per risparmiare. Per tutta risposta, invece, negli anni è stato ridotto il servizio e sono aumentate vertiginosamente le tariffe. La politica nazionale e locale continuano ad essere troppo impegnate a finanziare strade, autostrade, e a sproloquiare sulla strategicità della Tav Torino Lione, mentre i pendolari sono in fondo alla lista delle priorità.

L’obiettivo della campagna Pendolaria è dunque quello di chiedere treni nuovi, più numerosi e più veloci per portare il numero dei cittadini italiani che scelgono la ferrovia per spostarsi a 5 milioni entro il 2020. Attualmente l’affollamento e i ritardi dei convogli provocano sempre più disagi ai pendolari, soprattutto confrontando il sistema ferroviario italiano con altre nazioni europee: i treni locali italiani sono i più lenti d’Europa, viaggiano a una media di 35,9 km/h sulle principali linee tra grandi città, velocità nettamente inferiore ai 51 della Spagna, ai 48,1 della Germania e ai 46,6 della vicina Francia.

La prima richiesta che facciamo alla Regione – chiosa Dovana – è di aumentare di almeno un punto percentuale in bilancio le risorse destinate al servizio pendolare: da 0,14% ad almeno l’1,4%”, anche se sarebbe auspicabile nel giro di qualche anno arrivare al 5%

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