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Altro che declassamento, l’aeroporto di Caselle può rinascere. Parola di Roberto Barbieri, nuovo ad di Sagat

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il nuovo ad di Sagat Roberto Barbieri (a sx) e il presidente di Fly torino Valentino Magazzù

Il nuovo ad di Sagat Roberto Barbieri (a sx) e il presidente di Fly torino Valentino Magazzù

“La ‘Palazzina’ è diventata un palazzo di vetro”. Si può riassumere così, con un rimando alla totale trasparenza, l’intervento del nuovo amministratore delegato di Sagat, Roberto Barbieri, all’incontro organizzato ieri sera dall’associazione Fly Torino, rappresentata dal presidente Valentino Magazzù e dal vice presidente Michele Stillavato. Due ore piene passate a spiegare nel dettaglio cosa i torinesi si devono aspettare dal futuro per l’aeroporto di Caselle, bistrattato recentemente dal Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Maurizio Lupi e prima ancora da anni di gestioni infelici che ne hanno minato il ruolo e la credibilità nazionale ed internazionale.

Un aeroporto è come la nazionale di calcio, sono tutti ct che ti dicono cosa fare, ma il mio compito è riportare 1 milione di persone delle province di Novara e Verbania, che oggi sceglie di partire da Milano o Bergamo, a volare da Caselle. L’obiettivo è far sì che Torino, città tra le prime 4 in Italia, non abbia un aeroporto classificato 14esimo o 15esimo per numero di viaggiatori.

Barbieri, da buon partenopeo, è appassionato e deciso, un fiume in piena nello spiegare le nuove strategie della sua gestione:

Questo è un settore che non si muove nel breve periodo, sappiatelo, non si possono aprire basi di compagnie aeree o nuove rotte da un momento all’altro. Ci sono dei vincoli e dei tempi tecnici da rispettare, ma con un’attenta pianificazione e investimenti mirati si possono fare buone cose.

Ciò che preme all’ad di Sagat, azienda che da anni gestisce lo scalo torinese e che è controllata dalla società fondiaria privata F2i (azionista di maggioranza con il 54,46% delle quote), è spiegare le condizioni in cui si trova ad operare, tra legacci burocratici e ostacoli statali:

Innanzitutto, vorrei ricordare che noi non abbiamo risorse pubbliche, ma recuperiamo fondi solo dal cash flow di un’azienda privata come F2i. Questo vuol dire che è difficile operare in certi contesti. Parliamo di Wizzair, una compagnia low cost che farebbe molto comodo a Torino per il traffico verso i Paesi dell’est. Io a loro ho fatto un’offerta incredibile, svenandomi, per convincerli a puntare su Caselle, ma mi hanno risposto: “A Cuneo non ci fanno pagare nulla!”. Ecco, questa la considero concorrenza sleale perchè Levaldigi ha soci pubblici e condizioni molto agevolate.

Nonostante queste ed altre difficoltà, dopo un bilancio 2012 in perdita, l’arrivo di Barbieri ha portato un risanamento dei conti, tornati in pareggio, e i dati dei primi due mesi del 2014 sono confortanti.

Stiamo analizzando una montagna di dati su passeggeri e tratte, per essere competitivi e calibrare le offerte a nuove compagnie. Con il nuovo volo Torino-Amsterdam (low cost e/o KLM, ndr), per esempio, fregheremo 100 mila viaggiatori a Malpensa.

Fly Torino, associazione che promuove l'aeroporto di Torino come scalo di riferimento

Fly Torino, associazione che promuove l’aeroporto di Torino come scalo di riferimento

Dalla pista del “Sandro Pertini” partiranno, dal 1° settembre quattro nuovi voli della Vueling per Roma, che si aggiungeranno ai sette già presenti di Alitalia. Sono partite anche le nuove tratte per Alghero (“Punteremo decisamente verso il sud e le isole”), per Reggio Calabria e, dopo aver ridimensionato la propria presenza da Malpensa ed Orio al Serio, si prospetta la possibilità per la Ryanair di aprire una base qui a Caselle, con probabile destinazione Londra.

Complicato ricostruire una credibilità, ma ci serve anche l’aiuto delle istituzioni per vendere un territorio ricco come il Piemonte, di cui Torino è la porta d’ingresso privilegiata. E non intendo con sovvenzioni a fondo perduto, ma con un sistema meritocratico che premi ex-post chi raggiunge buoni risultati. Con l’arrivo dei Mondiali di calcio e l’Expo 2015 proveremo a riaprire un canale con Lisbona e, a proposito dell’esposizione milanese, stiamo chiudendo un accordo per diventare “Aeroporto Expo 2015” in modo che parte dei charter atterrino a Torino.

Tante le iniziative che riguarderanno anche la struttura stessa dello scalo sabaudo, dal nuovo sistema Fast Track per evitare le code, ad una gestione ragionata e più redditizia dei duty free, passando per un rivisitato concetto commerciale preso a prestito da Napoli:

L’aeroporto deve essere un centro commerciale in cui poi si parte anche. Renderemo più allegri i corridoi per i passeggeri e le sale d’aspetto e nelle prossime settimane installeremo dei fasciatoi pubblici, per rendere Caselle baby friendly.

I viaggiatori torinesi dovranno scordarsi la possibilità di prendere voli intercontinentali a pochi passi da casa (“Proverò a vedere se c’è la possibilità di sfruttare il traffico di dipendenti Fiat per aprire un volo diretto su Detroit, ma è molto difficile”), in compenso verrà potenziata la rete internazionale con gli hub che portano verso altri continenti, come Zurigo, Amsterdam o Istanbul.

A margine della conferenza, la sorpresa di scoprire tra il folto pubblico intervenuto alla serata di Fly Torino anche l’assessore comunale ai Trasporti Sergio Lubatti che ha confermato la volontà delle istituzioni cittadine nell’agevolare il lavoro di Barbieri:

Abbiamo appena firmato un’intesa per avvicinare Torino ed il suo aeroporto tramite il Servizio Ferroviario Metropolitano. I lavori del nuovo passante inizieranno a fine 2014 e le aziende ora impegnate nei bandi di gara ci hanno assicurato che potranno terminare in circa due anni e mezzo.

 

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