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Cronaca

Interrompe la gravidanza con la pillola Ru486 e muore al Martini di Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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RUUna donna è morta al Martini di Torino dopo aver abortito con la pillola Ru486. La 37enne aveva scelto l’interruzione di gravidanza farmacologica il 4 aprile, data in cui le era quindi stato somministrato il mifepristone per bloccare la gestazione. Nessun effetto collaterale era stato registrato e due giorni dopo i medici dell’ospedale torinese, seguendo il protocollo abituale, le avevano somministrato la prostaglandina, sostanza che favorisce l’eliminazione della mucosa e dell’embrione. Anche in questo caso, le visite e l’ecografia non avevano rivelato nulla al di fuori della norma, ma a distanza di appena quattro ore la paziente aveva iniziato ad accusare i primi problemi: “mi manca l’aria” aveva detto. Le era stato fornito l’ossigeno, poi sottoposta ad un elettrocardiogramma che aveva riscontrato una “fibrillazione ventricolare”. Poi, è ancora da accertare, un embolo prodotto da queste contrazioni irregolari del cuore, l’arresto cardiaco e i medici costretti ad intervenire con il defibrillatore. L’allarme sembrava rientrato, ma la donna, poco dopo le 22, ha avuto un’altra crisi, inutili i tentativi di rianimazione, durati 25 minuti.
È un triste primato per Torino, dato che è il primo caso italiano di morte a seguito di aborto con la discussa pillola Ru486, negli Stati Uniti sono già 8 i decessi.

Siamo sconvolti, e vicini alla famiglia della signora – dice il direttore sanitario dell’Asl To2 che sovraintende al Martini, Paolo Simone –. Anche per noi questa tragedia non ha una spiegazione. Ma possiamo garantire di aver rispettato fin dall’inizio il protocollo per l’interruzione di gravidanza col metodo farmacologico, così come possiamo garantire di aver fatto tutto ciò che era umanamente e professionalmente possibile anche nei due tentativi di soccorrere la signora, dopo le crisi respiratorie

La famiglia della vittima non ha per il momento sporto denuncia e l’ospedale ha messo a disposizione una psicologa per il figlio della donna.
Il pm Gianfranco Colace ha disposto l’autospia sul corpo della donna, che verrà svolta lunedì 14 aprile.

Nel nostro Paese solo l’Emilia Romagna è davanti al Piemonte per numero di interruzioni volontarie di gravidanza con questo metodo (dati 2010-2011).

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