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NoTav, corteo pacifico ma ”dimezzato”? Perino: ”Bloccati treni e bus”. E intanto l’UE taglia i fondi

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manifestazione notav torino 10 maggio 2014 - 2Un folto gruppo di manifestanti NoTav, coadiuvato da alcuni militanti del MoVimento 5 Stelle (fra cui il parlamentare Mario Scibona), ha impedito ad alcuni ragazzi di compiere atti vandalici sulle mura esterne della Caserma Cernaia, precisamente quelli della Scuola Allievi Carabinieri, imbrattandoli con lo spray e affiggendovi dei manifesti; dopo una discussione, i giovani hanno desistito. E’ stato quello l’apice della “tensione” nel corteo “Colpevoli di resistere” inscenato ieri fra le vie del centro di Torino, che pacifico doveva essere e pacifico – per fortuna – è stato (QUI la fotogallery). E così, le peggiori conseguenze del passaggio delle migliaia (7000 per la Questura, 20000 per gli organizzatori) di cittadini si sono ridotte ad alcuni spruzzi di bomboletta su camionette della polizia che delimitavano il percorso.

Sul numero dei partecipanti alla giornata di protesta pesa però il blocco di alcuni treni e pullman carichi di aderenti e bloccati prima di raggiungere Torino. Alberto Perino, leader del movimento, riferisce addirittura di cinque treni fermati a Milano e numerosi autobus in varie città italiane. Impressionante il dispiegamento delle forze dell’ordine, quasi 2000 uomini, a presidiare soprattutto un Palazzo di Giustizia già protetto da betafence (barriere di cemento con grate in acciaio) alte tre metri. Davide Bono, candidato M5S alla presidenza della regione, ha spiegato l’assenza di simboli del partito dicendo che “non ce n’era bisogno, perchè noi siamo tutti NoTav, e qui a manifestare c’è l’interezza dei candidati alle regionali nonchè i parlamentari piemontesi”.

Da Bruxelles arrivano intanto notizie che fanno piacere a tutti coloro che sono contrari alla grande opera: l’Unione Europea avrebbe infatti abbassato ulteriormente il contributo comunitario alla sua realizzazione, voce che circolava da tempo. Si parla addirittura di un 40% in meno rispetto al previsto; questo significherebbe ovviamente dover trovare le risorse all’interno del Paese, fornendo argomenti agli oppositori del Tav. Le pubblicazioni economiche in tutto il continente, intanto, sottolineano lo scarso entusiasmo mostrato recentemente dalla Francia nei confronti di questa nuova linea ferroviaria, sul cui destino rimarrà ancora un punto interrogativo per lo meno finchè i lavori non avranno preso il via.