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Bilancio Torino, i consiglieri M5S rinunciano alle spese d’ufficio: ”Restituiamole al welfare”

Redazione Quotidiano Piemontese

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sala-rossaSettemila euro contro sette milioni: come a dire, il nulla. Ma forse è più che altro il messaggio (o la provocazione, o l’esempio, a seconda dei punti di vista) a rivestire una certa importanza, nella mossa odierna dei consiglieri torinesi di M5S. Chiara Appendino e Vittorio Bertola hanno infatti inserito un emendamento, nel corso della ciclopica approvazione del bilancio comunale in corso in queste lunghissime ore, con il quale chiedono di tagliare (quasi azzerare) le spese d’ufficio normalmente previste; del loro ufficio, s’intende. Per il suo funzionamento sono infatti previsti 8200 euro, ma i due vogliono tagliarne 7000: “Ci faremo bastare la rimanenza. Quei 7000 euro diamoli al welfare”.

Parole che vanno a colpire nel segno, a fronte dei 7 milioni di tagli al sociale che il Comune si trova a mettere in previsione, a sua volta a causa dell’inaspettata e ulteriore mega-sforbiciata ai trasferimenti statali data dal governo Renzi. “Sarebbe significativo se gli altri facessero lo stesso, dicono Bertola e Appendino. Il bilancio sta intanto per essere approvato, con una nuova riduzione delle spese per il personale, un leggero aumento delle entrate tributarie cui fa fronte una lieve diminuzione di quelle di altra natura. Passoni parla comunque di “welfare salvaguardato”, ma in realtà le notizie di questi giorni, con i tagli da Roma che rendono impossibile tornare a livelli auspicati, creano malumori anche nella maggioranza.

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