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Chiusa l’inchiesta su protesi all’anca difettose. Guariniello accusa manager di Johnson & Johnson Medical

Redazione Quotidiano Piemontese

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ancaChiuse le indagini, coordinate dal pm Raffaele Guariniello di Torino, in merito ai prodotti, pericolosi per la salute umana, del Gruppo Johnson & Johnson Medical. Lo scorso luglio 2014 una ventina di persone, lamentando forti dolori all’anca, a seguito di interventi chirurgici per l’inserimento di protesi, si è rivolta alla procura locale affinché indagasse e così è stato. Ora tali indagini sono concluse. Risultato: accusa, di immissione in commercio di articoli pericolosi, per i due manager della società Depuy Italia, azienda americana che fa parte della multinazionale Johnson & Johnson Medical. Secondo il pm i due amministratori, l’attuale e il precedente, in carica all’epoca dei fatti, sono responsabili della vicenda. Le protesi in questione, secondo gli inquirenti, sarebbero state eliminate dal mercato nel 2010, ovvero due anni dopo la diffusione delle notizie sui difetti di tali articoli in Usa e in Europa. I casi aperti sono una trentina, circa e tutti per lesioni colpose. Le persone che hanno ricevuto le protesi hanno, infatti, accusato dolori e disagi di varia natura, irritazioni cutanee, difetti visivi, all’udito, problemi tiroidei, danni neurologici e psicologici. Le protesi metalliche difettose, una volta inserite nel corpo umano, rilasciavano ioni di cromo, nichel e cobalto che provocano nei pazienti la metallosi, patologia grave a causa della quale le persone sono costrette a subire altre operazioni per la sostituzione degli impianti con tutto ciò che comporta, dal ricovero ospedaliero, al decorso post operatorio.

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