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Ambiente

Grotte di Bossea, 142 anni di turismo sotterraneo: alla (ri)scoperta di un gioiello incastonato in val Corsaglia FOTO

Franco Borgogno

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Un gioiello nascosto – letteralmente, visto che si trova nel cuore della montagna – da scoprire con una piacevole e stupefacente passeggiata. Le grotte di Bossea, parte di uno straordinario sistema carsico nel Monregalese, sud-ovest del Piemonte, sono da 142 anni aperte al turismo, 363 giorni su 365 (si riposa soltanto a Natale e Capodanno). Nobili delle grandi casate europee, studiosi da ogni parte del mondo, appassionati di paleontologia o di geologia, ragazzi delle scuole, semplici curiosi: a centinaia di migliaia sono entrati da quel ‘buco’ nelle alpi liguri, nel comune di Frabosa Soprana (nella selvaggia e verdissima val Corsaglia) per lasciarsi ammaliare dallo spettacolo di una grotta ‘viva’, in continua evoluzione e trasformazione, che un fiume sotterraneo (e un intero sistema idrico) continua a modellare tra laghetti, scrosci, sgocciolamenti e cascate.

Ma la scenografia interna, tra forme strabilianti, varietà di concrezioni, colori sorprendenti e dimensioni colossali, non è l’unica attrattiva: al centro della ‘sala dell’orso’ si può ammirare la ricostruzione dello scheletro di un ursus spelaeus. L’orso delle caverne, estinto circa 12mila anni fa, ha frequentato questi spazi nel Quaternario, trascorrendovi il periodo del letargo invernale. E sono moltissimi i resti ritrovati (e le ricerche continuano) dai paleontologi.

Quest’area è stata pioniera del turismo sotterraneo in Europa: fu la seconda aperta al pubblico (nel 1874) ed è ancora oggi tra le più ampie e scientificamente interessanti del continente. Uno spettacolo al quale un tempo si assisteva come a uno spettacolo teatrale e che le amministrazioni locali hanno deciso di rilanciare con forza, facendo rete con le altre grotte visitabili nell’area: quelle del Caudano e dei Dossi, nei comuni di Frabosa Sottana e Villanova Mondovì.

Un’iniziativa concreta e importante, che prende corpo grazie anche al ‘Bando Valorizzazione’, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che fornisce le risorse fondamentali. Così è nata ‘Caves, le grotte turistiche del Piemonte’: un percorsoche ha l’obiettivo principale di accrescere la notorietà e la popolarità dei tre siti.

Nella grotta è situato anche un laboratorio carsologico sotterraneo gestito dalla Stazione Scientifica di Bossea (Cai di Cuneo) e dal Dipartimento Geo-risorse e Territorio del Politecnico di Torino, con la collaborazione del dipartimento di Cuneo dell’Arpa Piemonte e della Sezione Radiazioni dell’Arpa Valle d’Aosta.

L’area, facilmente raggiungibile con l’autostrada Torino-Savona (uscita Niella Tanaro o Mondovì), è l’ideale per una gita o una breve vacanza: offre la possibilità abbinare escursioni in un ambiente ricchissimo di boschi e natura rigogliosa e di abbinare esperienze enogastronomiche di livello eccellente.