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Cultura

Bordelli torinesi, il libro sulle case chiuse a Torino di Massimo Centini

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Si chiama Bordelli torinesi – quando le case chiuse erano aperte ed il titolo esplica perfettamente quello che potete trovare nel libro di Massimo Centini per Editrice il Punto – Piemonte in bancarella.

Si tratta di un bel volume, molto attento e completo, che ci accompagna in un viaggio nel mondo della prostituzione a Torino. Un secolo di storia. Dall’editto Rattazzi del 1848 che legalizzò la prostituzione a Torino, fino naturalmente alla legge Merlin del 1958, che chiuse in maniera brutale una lunghissima storia.

Centini in realtà parte da molto più lontano e ci regala un viaggio molto più completo nella storia della prostituzione nei secoli, e anche questa parte è davvero interessante. Poi però si arriva al cuore della faccenda, a Torino, alle sue case chiuse.

E allora andiamo a scoprire quali erano, dove si trovavano, come si viveva al loro interno. Centini ci racconta le abitudini, i dettagli, sciorina tutta una serie di materiali d’epoca andati a scovare in cantine e magazzini. Testimonianze, racconti, curiosità.

C’è spazio per capire meglio quel mondo, come era visto dall’interno e come era visto dall’esterno. Abbiamo una parte dedicata alla storia delle case chiuse, una alla storia delle prostitute, una legata alle legislazioni ed una a Lombroso (che tra Torino e prostituzione finisce per trovare inevitabilmente spazio).

Come detto però il cuore è la storia e la localizzazione delle case chiuse torinesi.

A corredare il tutto una serie di box davvero curiosi e un appendice pieno di materiali (compreso ovviamente il testo integrale della Legge Merlin ed alcune lettere scritte dalle prostitute alla senatrice durante il lungo periodo di discussione).

Nota: dal libro è tratto il TurinRouge di cui vi abbiamo parlato alcune settimane fa.

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