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Cronaca

Trattativa fallita al Ministero: la Savio di Chiusa San Michele licenzierà 56 persone

Redazione Quotidiano Piemontese

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Trattativa fallita al ministero del Lavoro oggi per la Savio di Chiusa San Michele: l’azienda ora avrà 120 giorni per effettuare i 56 licenziamenti, ridotti durante la discussione dagli 82 previsti inizialmente.

Spiega la Fiom in una nota: “L’azienda però, nonostante abbia chiuso il bilancio 2015 con un attivo di 2,5 milioni di euro (il bilancio 2016 non è ancora disponibile) ha chiuso su tutti i fronti ribadendo la determinazione nel portare a termine i licenziamenti”.

“Un atteggiamento aziendale incomprensibile – spiega Marinella Baltera, responsabile della Fiom alla Savio – ha caratterizzato tutta la vicenda: tutte le istituzioni, nessuna esclusa, hanno condannato la scelta dell’azienda, che sacrifica come carne da macello parte dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno contribuito a renderla grande. Ed è ancora più grave il fatto che si scarichino le perdite maturate in Cina e Ungheria sulla pelle dei lavoratori di Chiusa San Michele, dato che l’azienda stessa ha dichiarato che il bilancio consolidato deve tenere conto delle perdite degli stabilimenti in Cina e Ungheria. È inaccettabile che si licenziano lavoratori nello stabilimento che fa utili per delocalizzare le produzioni, è una vergognosa insensibilità che dimostra una netta discontinuità con quella che è stata la storia della Savio”.

“L’oltranzismo dell’azienda non ha permesso un accordo equo che con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali avrebbe fornito un sostegno al reddito dei lavoratori e avrebbe consentito di gestire gli esuberi in modo non traumatico”, conclude Edi Lazzi, responsabile della Lega di Collegno.

Rammarico anche nelle parole dell’assessore regionale al Lavoro, Gianna Pentenero: “Nonostante i numerosi sforzi compiuti dalla Regione e le rassicurazioni fornite dal Ministero l’azienda ha ritenuto di non revocare la procedura di licenziamento e di non cogliere le proposte dei sindacati”.

 

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