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Società

Giochi senza barriere, lo sport per favorire l’inclusione sociale

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si è concluso sabato 14 ottobre, con una grande festa allo Stadio Primo Nebiolo nel Parco Ruffini di Torino, la prima edizione di “Giochi senza barriere”, l’innovativo progetto realizzato dall’assessorato allo Sport della Regione Piemonte insieme all’associazione ASAI che, attraverso la pratica sportiva, ha messo in rete giovani e bambini dei territori torinesi più disagiati e periferici con realtà sportive, aziende ed istituzioni della città.

Promotore dell’iniziativa l’assessore regionale allo Sport Giovanni Maria Ferraris, che spiega: “Abbiamo ideato questo progetto partendo dalla consapevolezza che soprattutto nelle grandi città esistono tanti giovani in difficoltà o emarginati, tra i quali anche quelli definiti NEET ossia ragazzi di diversa età che non studiano, non lavorano e hanno perso la volontà di cercarsi uno scopo positivo nella vita. Con «Giochi senza barriere», tramite l’associazione ASAI e la partnership di aziende private, siamo andati a cercare questi giovani, coinvolgendoli attraverso eventi sportivi organizzati nei luoghi che frequentano e in cui vivono. Siamo riusciti quindi a responsabilizzare alcuni di loro, aiutandoli a diventare parte dell’organizzazione degli eventi sportivi stessi con tanti membri provenienti dalle periferie torinesi, ma anche inserendoli in percorsi che, grazie alla collaborazione di alcune aziende del territorio, confidiamo aprano loro le porte ad un futuro più gratificante”.

Un’iniziativa che coniuga in un modo nuovo il termine sport, trasformandolo veramente in strumento di inclusione sociale.

Conclude infatti l’assessore Ferraris: “Si è trattato di un progetto sperimentale, ma che ha certamente raccolto riscontri molto positivi. Ringrazio tutti i volontari di ASAI e delle varie associazioni coinvolte che hanno operato a contatto diretto con questi giovani, la Città di Torino e le Circoscrizioni 3, 4, 5, 6 e 7 che hanno sostenuto l’iniziativa patrocinandola, fornendo gli impianti sportivi e coinvolgendo direttamente alcuni loro rappresentanti, e le aziende Eaton S.p.A, che ha fornito gratuitamente il proprio personale formando alcuni giovani partecipanti, e GiGroup S.p.A, che si sta occupando dell’inserimento di questi ragazzi in un contesto formativo e lavorativo. Grazie ad un significativo lavoro di squadra, proprio come ci insegna lo sport, siamo riusciti a mettere in piedi un progetto dall’alto valore per il futuro di alcuni giovani torinesi ed un modello nuovo da offrire alla comunità”.

Due risultati importanti, uno verso centinaia di bambini che diversamente dai loro coetanei hanno difficoltà ad incontrare lo sport, il gioco e l’attività fisica, uno verso dei giovani adolescenti che hanno riscoperto il vero senso della partecipazione, del mettersi in gioco e rimettersi in cammino per la conquista della loro vita, del loro futuro.

Ai saluti finali e premiazioni era presente anche l’ex olimpionico di atletica leggera Franco Arese, presidente della Karhu, sponsor dell’abbigliamento sportivo offerto ai tanti bambini e ragazzi presenti.

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