Seguici su

Quotidiano Piemontese

Raccolta fondi per la piccola Bea, ma è una truffa

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

“Non esistono raccolte fondi a nostro nome che non siano anche pubblicate sul mondo di Bea. Diffidate da questa gentaglia che chiede soldi a nome di mia nipote ma soprattutto non innervositevi…. ci penserà il karma”.

A parlare è Sara Fiorentino, la zia di Beatrice Naso, la “bambina di pietra”, come era stata soprannominata, morta lo scorso 14 febbraio, che ha denunciato la truffa della raccolta fondi dopo che da qualche giorno, tra Moncalieri e Nichelino,  alcuni commercianti sono stati contattati al telefono.

“Pochi minuti fa – spiega – sono stata contattata in negozio da una signora che dice di chiamare dal Regina Margherita per chiedere un contributo di 30 euro per aiutare la piccola Bea malata da tempo; dice che in molti di Nichelino stiano collaborando. Siccome mi sembra molto strano che gli ospedali da oggi contattino per chiedere soldi, mi chiedo se sia successo anche ad altri”.

Anche la famiglia della piccola Bea precisa che non è in corso nessuna raccolta fondi “da parte dell’ospedale o della famiglia per ricordare o finanziare progetti che possano riguardare la figura di Beatrice” e se contattati consiglia di “telefonare immediatamente alla polizia, ai carabinieri o alla polizia municipale e di denunciare l’accaduto” nel caso.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *