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Salvini chiede di nuovo il legittimo impedimento per il processo di vilipendio alla magistratura: rimandato al 5 novembre

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È la seconda volta che il ministro dell’Interno Matteo Salvini chiede, tramite l’avvocato difensore Claudia Eccher, il rinvio del processo che lo vede imputato per vilipendio alla magistratura. Dopo la prima richiesta a giugno di rinvio per un impegno al Quirinale, il ministro gioca di nuovo la carta del legittimo impedimento per un impegno istituzionale a Trieste. Il processo slitta al 5 novembre e il ministro dovrebbe comparire nell’udienza già programmata del 10 dicembre.

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Il procuratore capo di Torino, Armando Spataro, ha messo sotto accusa Matteo Salvini per alcune dichiarazioni pronunciate dal palco di un congresso della Lega che si è tenuto a Collegno nel febbraio 2016, quando l’attuale ministro dell’Interno ricopriva la carica di  europarlamentare.

Le parole incriminate sono: “Qualcuno usa gli stronzi che male amministrano la giustizia […] difenderò qualunque leghista indagato da quella schifezza che si chiama magistratura italiana che è un cancro da estirpare”. Esse si riferiscono a delle indagini sulle spese pazze dei politici in Liguria. Claudia Eccher deve dimostrare “la natura inoffensiva” delle parole del vicepremier e convocherà tra i testimoni anche un docente universitario, professore di Lettere e Filosofia.

Il processo penale, se si concluderà con una condanna, obbligerà Matteo Salvini a pagare una multa che va da 1000 a 5000 euro.

Foto di _ANGELO_TRANI

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