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Cronaca

Una vagina dentata gigante ha attraversato Torino per il Free-k Pride

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C’era una vagina dentata gigante di cartapesta, con tentacoli con le facce di Salvini, Pillon e del Papa in testa al Free-k Pride che oggi ha attraversato le strade di Torino. Un centinaio di persone si sono mosse in un corteo festoso. Queste le motivazioni del orteo che si possono leggere sualla pagina Facebook delle organizzatrici.

“Free(k) Pride – Mostr* contro i confini!

Nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 a New York, nel locale dello StoneWall Inn, iniziava la rivolta frocia contro la repressione poliziesca e contro una società razzista e omolesbobitransfobica che marginalizzava, reprimeva e uccideva chi non rientrava nella norma bianca, cisgender (persone che si identificano nel genere assegnato alla nascita), eterosessuale.

Cinquant’anni dopo. Se nel mese di giugno istituzioni, aziende e politicanti si dipingono i calzini di arcobaleno strumentalizzando le nostre lotte per rifarsi la faccia e riempirsi il portafoglio, nel resto dell’anno le rinnovate politiche fasciste e neomoraliste continuano a reprimere la libertà di autodeterminazione delle mostruosità libere e antagoniste.

Siamo trans, frocie, lelle, intersex, reiette, bisex, puttane, asessuali, infett*, migranti, marginalizzat* a cui viene negato di transitare, esistere, vivere. Non ci siamo dimenticatx di Sylvia, Marsha e delle altre favolosità. Non vogliamo ricordarle per mera ricorrenza, attraversando decorosamente una città-vetrina che mentre si vanta di essere inclusiva costruisce confini territoriali e fisici tramite la militarizzazione delle periferie e la criminalizzazione di migranti, emarginatx, trans e dissidenti: la feccia della società. Per noi ricordare i Moti di Stonewall significa celebrare una rivolta, rivendicare il nostro essere sporchx e indecorosx, il nostro migrare e valicare i confini fisici e culturali.

Quando i nostri corpi non sono riconducibili alle due categorie stagne uomo-donna sono considerati mostruosi, disturbanti, malati. Ma quanto godiamo coi nostri tentacoli! Rivendichiamo i nostri corpi intersessuali, non binari, in transizione, non conformi per una libertà di espressione piena e autentica slegata da qualsiasi norma imposta. Ci repelle l’idea di famiglia assunta a (unico) modello di nucleo sociale riconosciuto e tutelato, istituzione che come ben sappiamo veicola e riproduce violenze e oppressioni contro donne e soggettività queer. Vogliamo essere liberu di scopare, amarci, intessere relazioni, lasciarci, ricostruirci, bastarci.”

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