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Le barriere Salva Plastica sul Po sganciate per la piena del fiume

Pantaleo Romano

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Poco più di un mese fa l’istallazione. Dovevano servire per contenere i rifiuti; .

Erano state istallate il 17 settembre scorso. Una delle barriere a causa delle piogge di questi giorni si è staccata come da progetto dalla banchina ed ora galleggia sotto al ponte Vittorio Emanuele II.

«Il Po d’aMare» è il nome del progetto all’interno del quale è nata l’idea delle barriere raccogli rifiuti. L’iniziativa, sviluppata e fortemente voluta da Iren, è stata sperimentata per la prima volta a Torino nelle zone del centro, così d’avere più visibilità e maggior impatto sui cittadini. Fra i promotori del progetto anche Corepla consorzio nazionale per la raccolta e il riciclo degli imballaggi in plastica.

Il progetto potrebbe essere una soluzione valida all’inquinamento dei fiumi. Una prima sperimentazione era avvenuta in Emilia, dove in 4 mesi erano stati raccolti oltre 500 chili di rifiuti, di cui il 40% era plastica.
Iren fa sapere attraverso una nota che tutto si è svolto secondo procedure e che il modulo verrà ripristinato al più presto.

La nota diramata da Iren:

“La piena che ha interessato nelle ultime ore il tratto torinese del Po ha trasportato rifiuti legnosi di grandi dimensioni che hanno urtato le barriere galleggianti posizionate, nell’ambito del progetto Il Po d’Amare, per intercettare i rifiuti plastici di superficie.
Pertanto si è verificato, come previsto progettualmente dal sistema installato, lo sgancio in sicurezza tramite rottura dell’anello sacrificale, così da consentire il naturale deflusso dell’acqua evitando maggiori danni e perdita delle barriere galleggianti.
Appena le condizioni del fiume lo consentiranno, lo stesso modulo sarà rispristinato dai tecnici già presenti sul posto, per riprendere così l’attività di intercettazione del rifiuto galleggiante plastico.”

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